Sta per cominciare un fine settimana come tanti ne verranno: siamo agli inizi di maggio e il flusso turistico nella città è in continuo aumento. Un flusso che muove ogni giorno un gran numero di persone e mezzi, da ogni parte del mondo. E’ proprio in questo giorno che si verifica l’episodio per il quale si è scatenata la polemica.
Ma facciamo un passo indietro, al venerdì 5 maggio appena passato. A Siena arriva un pullman di turisti inglesi: si tratta di 14 persone non vedenti, con sei accompagnatori. Il pullman arriva da San Gimignano, tappa precedente del tour. Il gruppo, nel visitare la città delle torri, è arrivato fino a Porta San Giovanni dove solitamente i bus non possono arrivare ma ci sono delle eccezioni. Naturalmente la disabilità rientra nei casi straordinari di permesso di attracco nelle aree il più vicino possibile al centro storico. La stessa regola vale anche per Siena.
In città esistono cinque aree per la salita e la discesa dei passeggeri, distribuite a raggiera intorno alla Ztl di Siena, per raggiungere il centro storico della città: ex campino di San Prospero, piazza Amendola, Pescaia, Porta Romana, Porta San Marco. Il regolamento è chiaro sia per gli stalli che il pagamento al check point ma naturalmente, nei casi che riguardano passeggeri con disabilità, vengono fatte delle eccezioni, comunicando al comando di polizia municipale l’arrivo dei gruppi e seguendo l’iter con la dovuta documentazione.
Venerdì scorso l’arrivo con poco preavviso dei turisti inglesi e la guida turistica impegnata con loro che, appena saputo che si trattava di un gruppo di non vedenti, ha chiamato immediatamente il comando di polizia municipale. Dopo minuti di attesa e voci registrate, la donna ha chiesto a un’amica fidata di poter andare per suo conto al comando, di persona, per far presente l’arrivo del pullman e chiedere, con un permesso temporaneo molto breve, che lo stesso potesse arrivare fino a San Domenico in modo da evitare ai turisti tutto il percorso usuale, che non è semplicissimo.
La donna si è recata al comando dove ha trovato una vigilessa che l’ha ascoltata ma che avrebbe dovuto chiedere conferma per l’operazione ai superiori. Per tutta risposta è arrivato un “Assolutamente no!”. Così, il gruppo ha seguito l’iter consueto, pagando anche il check point (a San Gimignano avevano previsto anche l’attracco gratuito) e la guida turistica, per farsi perdonare della brutta esperienza, ha offerto loro caffè e ricciarelli. Ma il buon gesto non è bastato ai turisti, che non hanno affatto gradito la non accoglienza da parte di Siena.
Katiuscia Vaselli
(foto di archivio, di Paolo Lazzeroni)