Siena

Meno negozi ma più bar, ristoranti e strutture ricettive: la fotografia del commercio a Siena

A Siena scende il numero di attività sia in centro che fuori dal centro, mentre crescono la ristorazione e le strutture ricettive. La fotografia è stata fatta dalla Confcommercio che oggi in una nota stampa ha evidenziato i numeri del commercio in città. “Nel commercio al dettaglio ci sono anche delle sorprese in positivo – fa sapere l’associazione-.Per i prodotti alimentari e le bevande nel 2008 c’erano 38 attività in centro e ce ne sono nel 2019 44, fuori dal centro invece ce ne erano 41 e nel 2019 40, una lievissima decrescita dunque. Anche nel settore dei tabacchi trend in aumento: erano 19 gli esercizi nel 2008 in centro e sono 22 nel 2019, fuori dal centro erano 30 nel 2008 e 31 nel 2019″.

Bene anche chi si occupa di informatica e telecomunicazioni: secondo Confcommercio erano 3 nel centro nel 2008 e sono 5 nel 2019, fuori dal centro erano 8 nel 2008 e dopo undici anni sono 14. Trend in equilibrio e in leggero incremento per le farmacie: 7 in centro nel 2008 e 9 nel 2019, 9 fuori dal centro nel 2008 e 9 nel 2010. Stesso andamento per il commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi e mercati: c’erano 4 attività in centro e 11 fuori dal centro nel 2008, ce ne sono sempre 4 in centro e 16 fuori nel 2019.

“In decrescita sono gli esercizi non specializzati – continua la nota: 21 nel 2008 in centro e 13 nel 2019, erano 30 fuori dal centro nel 2008 e sono 21 nel 2019. In decrescita anche la vendita di articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati: erano 43 in centro nel 2008 e sono 29 nel 2019, fuori dal centro ne risultavano 49 nel 2008 e nel 2019 31. Anche per i carburanti si scende: nel 2008 ne risultavano 1 in centro e 24 fuori, nel 2019 non ce ne è nessuno in centro e sono 20 quelli fuori”.

“Hanno invece un trend diversificato attività come quelle che vendono “altri prodotti per uso domestico in esercizi specializzati”: nel 2008 ce ne erano 27 in centro e 56 fuori, nel 2019 ne risultano 34 in centro e 41 fuori. In questo caso, dunque, le attività non sono cresciute in numero assoluto, ma sicuramente sono aumentate in centro storico. Invece le attività che vendono altri prodotti in esercizi specializzati diminuiscono in centro e crescono fuori: nel 2008 ce ne erano 166 in centro e 125 fuori, mentre nel 2019 se ne trovano 146 in centro e 127 fuori da questa area. Stesso trend per il commercio al dettaglio ambulante che nel 2008 contava 12 attività in centro e 18 fuori mentre a fine 2019 ne conta 9 in centro e 19 fuori”.

Nell’accoglienza,i dati sono tutti in crescita. Vanno verso l’alto i numeri della ricettività degli alberghi in particolare fuori dal centro storico viceversa bar, ristoranti è nel centro storico che si collocano in via privilegiata e qui crescono tanto. Venendo ai dati, nel 2008 si contavano 65 alberghi in centro e 102 fuori. Nel 2019 ce ne sono 71 in centro e 111 fuori. Per quanto riguarda bar e ristoranti se ne contavano nel 2008 163 in centro e 193 fuori, ce ne sono invece nel 2019 ben 200 in centro e 201 fuori. Dalla lettura di questi dati è poi arrivata la proposta dell’associazione.

“In Italia ci sono poche grandi città e molte città medie e piccole, con centri storici dal patrimonio storico-artistico ineguagliabile – fa notare Confcommercio  Siena – E’ un unicum da cui partire per disegnare un futuro di trasformazione per il nostro paese, rafforzare le economie urbane e contrastare la desertificazione commerciale. A partire dalla rinnovata intesa con ANCI per la rigenerazione urbana, Confcommercio vuole favorire a livello locale, la promozione di accordi tra la rete del Sistema Confcommercio e le amministrazioni comunali, anche con il coinvolgimento di ampi partenariati locali, per realizzare progetti che valorizzino il commercio come parte integrante dello sviluppo e dell’identità urbana, secondo logiche di co-progettazione della città. A livello nazionale, la definizione di un piano pluriennale per la rigenerazione urbana, dotato di un fondo ordinario statale, a livello europeo, l’attuazione dell’agenda urbana individuando misure di sostegno a favore delle piccole e medie imprese che operano nelle città”

marco crimi

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