Il gruppo consiliare del Partito democratico di Siena ha scritto una missiva indirizzata al presidente del Consiglio comunale Marco Falorni in cui si chiede di riunire “un consiglio straordinario per condannare l’atto di guerra contro l’Ucraina e la sua invasione e per riaffermare il valore della pace internazionale e garantire le libertà e i diritti dei popoli e il loro progresso culturale, economico e sociale”.
I consiglieri, come si legge nella nota, chiedono che l’ordine del giorno sia “la condanna dell’atto di guerra contro l’Ucraina e della sua invasione, per riaffermare il valore della pace internazionale e garantire le libertà e i diritti dei popoli e il loro progresso culturale, economico e sociale. Il Consiglio comunale di Siena esprime la più ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e i bombardamenti delle città, avvenuti in spregio ad ogni regola del diritto internazionale per sottomettere uno stato sovrano, rifiutando ogni tentativo d’intesa negoziale e minando la pace e la stabilità dell’Europa”.
Il comunicato, prosegue: “Chiede al Governo italiano, agli Stati membri e alle istituzioni dell’Unione europea di impegnarsi in un’iniziativa di contrasto dell’aggressione, assumendo le misure necessarie, entro la reazione della comunità internazionale che l’Onu deve garantire e con un ruolo attivo nelle alleanze difensive a partire dalla Nato,
perché l’invasione sia fermata, l’Ucraina sia liberata e si possa tornare all’applicazione degli accordi di Minsk e al rispetto degli accordi di Helsinki, ribadendo il principio fondamentale dell’inviolabilità delle frontiere”. Infine, la richiesta firmata da Alessandro Masi, Giulia Periccioli, Luca Micheli e Bruno Valentini si chiude: “il Consiglio comunale s’impegna a far sentire al popolo ucraino la reazione e la solidarietà dei cittadini senesi e la più forte condanna morale e politica di questo atto di guerra e di tutti i suoi possibili rischi ed implicazioni di carattere internazionale, anche di tipo economico e sociale, a creare ogni possibile mobilitazione contro l’aggressione russa, per la pace e la garanzia del diritto internazionale in concorso con le altre istituzioni locali e con la società civile che si oppone al sopruso e alla sfida portata alla democrazia e alla convivenza dei popoli”.