Dopo l’appello di molto intellettuali 46 personalità tra soprintendenti, ispettori, direttori di musei, ordinari, professori d’Accademia, collezionisti, accademici dei Lincei, membri del CNR, direttori di riviste, pittori, scultori, architetti, scrittori) hanno rivolto un appello alle Gallerie degli Uffizi proponendo di coinvolgere la Pinacoteca Nazionale di Siena sul caso dei due dipinti di Daniele da Volterra “Elia nel deserto” e “Madonna con Bambino, san Giovannino e santa Barbara, acquistati dagli Uffizi, uno nel 2018 l’altro nel 2019 è intervenuta anche l’amministrazione comunale.
“Nel complimentarci con l’importante operazione culturale effettuata dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt – fa sapere il sindaco Luigi De Mossi-, dobbiamo sottolineare che l’appello del grande gruppo di intellettuali uscito in questi giorni sulla stampa specializzata in merito alla collocazione dei dipinti alla Pinacoteca Nazionale di Siena non può rimanere soltanto un dibattito di altissimo livello per gli addetti ai lavori”.
“Il tema culturale, che non riguarda solo una visione strapaesana o campanilistica, è quello centrale della collocazione sul territorio nazionale, nel giusto contesto storico e culturale nel quale tutte le opere sono state pensate- continua De Mossi-, elaborate e destinate. Pur consapevoli dell’acquisizione da parte di uno dei musei più prestigiosi del mondo – gli Uffizi – il tema cui non ci vogliamo sottrarre e sul quale sarà necessario un approfondito ragionamento è la collocazione più propria delle opere d’arte in campo nazionale per creare collegamenti, opportunità e riflessioni che abbracciano tutta l’Italia se non l’Europa, perché, in particolare il nostro Paese, ma più in generale la Comunità diventi un’occasione culturalmente elevata ed anche filologica e non egoistica per una visione ed uno studio correttamente collocati nei singoli territori”.
“Nel ribadire il grande apprezzamento per l’operazione svolta dal museo degli Uffizi che ha salvato da un godimento squisitamente privato due opere di grande pregio, ribadiamo che è necessaria una riflessione, anche a livello ministeriale, per ragionare sulla più corretta allocazione delle due opere in questione – conclude De Mossi-, tenuto anche conto che la collezione Spannocchi troverà una sede definitiva nel museo comunale del Santa Maria della Scala.Un rapporto ancora più strategico con la Pinacoteca nazionale di Siena potrebbe ovviare a quegli ostacoli anche normativi inerenti la sistemazione delle due straordinarie opere”.