L’inizio della preadolescenza per le nuove generazioni si accompagna spesso ad un uso sempre più disinvolto degli smartphone e con essi dei vari social che “invadono” la vita dei ragazzi, divenendone una parte importante. Non sempre, però genitori e ragazzi sono pienamente consapevoli dei rischi e delle possibili “deviazioni”, legate ad un uso scorretto o non pienamente consapevole di questi pur utilissimi strumenti.
Sensibile a queste problematiche, che possono turbare anche la vita scolastica, la scuola secondaria di primo grado “A. B. Sabin” dell’Istituto Comprensivo “Federigo Tozzi” di Siena, ormai da diversi anni, organizza per i suoi studenti degli utili incontri con la polizia postale, che ha il delicato compito di stimolare i ragazzi a riflettere su alcune abitudini scorrette del mondo dei social.
Le classi prime hanno incontrato due agenti che con linguaggio semplice ed esempi vicini alla loro vita hanno presentato le regole basilari che ciascun utente della rete dovrebbe avere ben presenti; hanno parlato dell’importante legge 71/2017 per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo, soffermandosi anche sulle conseguenze e la punibilità dei minori (aspetti che i ragazzi poco conoscono).
Inoltre, sono stati affrontati concetti come privacy, amicizia virtuale e cyberbullismo, coinvolgendo i ragazzi in una discussione che li ha visti molto partecipi: alcuni sono intervenuti con domande, osservazioni e dubbi.
La riflessione è, quindi, continuata anche dopo l’incontro: diversi ragazzi sono rimasti colpiti, in particolare, da alcuni video che raccontavano delle storie vere, e ne hanno parlato in classe con gli insegnanti, mostrando una grande sensibilità ed attenzione ai temi trattati. Occasioni come questa dimostrano che è molto importante e sempre più urgente che il mondo degli adulti, scuola, genitori ed anche istituzioni, dialoghi apertamente con quello degli adolescenti su tutti i problemi che riguardano la realtà che ci circonda.