Rappresentare l’identità storica della comunità di Siena e racchiuderne la sua vocazione antica. E’questo il ruolo che l’Opera del Duomo svolge dal 1196, un cantiere aperto dal Medioevo che deve, in questi ultimi anni, contribuire al rilancio di una città che ha visto ridurre drasticamente l’importanza del settore finanziario su cui aveva basato il suo sviluppo nell’età contemporanea. E’ con questo “spirito di servizio”, che il rettore dell’Opera del Duomo Guido Pratesi cerca di svolgere il suo lavoro.
Il primo appuntamento de Il Saloncino – Un thè all’opera di quest’anno è allora un’occasione per Pratesi per presentare le progettualità futura dell’Opera della Metropolitana e i rapporti con Siena per i prossimi tre anni. “Quando il dottor Di Bello (Stefano di Bello, Opera Civita e moderatore dell’incontro ndr.) mi sottopose il calendario de L’altRa stagione 2020 con i tre filoni di percorsi tra cui spicca quello per “ bambini” e si completa con il Saloncino e Risvegli d’Arte – spiega Pratesi -gli proposi di riservare questo primo incontro al consiglio di OPA perché mi sembrava “ doveroso” far conoscere alla città gli impegni e i programmi del nuovo cda”.
Ricercare e costruire sinergie con altri settori, integrare tra loro il turismo culturale, quello religioso e quello ambientale seguendo una visione di sviluppo sostenibile, lavorare coordinandosi con le altre entità culturali della città per valorizzare il suo patrimonio artistico, scientifico e territoriale. Siena nell’ottica di Pratesi deve diventare un :“parco della cultura che stimoli il massimo dei ritorni possibili e crei occupazione. Master universitari , scuole di restauro, convegni, mostre e spettacoli devono rispondere a politiche orientate all’allungamento dei tempi di permanenza dei ‘ospiti’ in città – continua Pratesi- suggerendo una gestione dei beni in comune con azioni totalmente integrate per attirare il visitatore e fargli apprezzare città e territorio per più giorni. E’ solo con l’azione collegiale di tutti gli attori in campo che si può rilanciare la città”.
Spazio poi alla definizione delle principali linee di azione su cui si muoverà Opa nell’immediato futuro: si parte dall’ordinaria attività manutentiva sopratutto in relazione agli agenti climatici e di inquinamento atmosferici, dal rifacimento dell’ impianto acustico della cattedrale, dalla riparazione dell’organo, la Libreria Piccolomini sarà dotata di una nuova illuminazione, sarà inoltre rifatta la facciata dei beni in via dei Fusari, saranno approfonditi gli studi sugli spazi della pseudocripta e sarà inoltre realizzato un laboratorio di restauro per le opere.
“Intendiamo offrire inoltre ancora spettacoli musicali di alto livello con il Coro della Cattedrale ed il Laudetur in sinergia con l’Accademia Chigiana – prosegue Pratesi-.Venendo a temi meno visibili ricordo: l’organizzazione di convegni tematici specifici di settore , ricercando , se del caso, anche sinergie con le altre Fabbricerie ( Firenze, Milano, Venezia e Pisa); la valorizzazione dei beni bibliografici e archivistici ( in particolare musicali) posseduti da Opa ; la cura di pubblicazioni atte a valorizzare e promuovere il complesso museale ed il suo patrimonio artistico, storico e socio-politico”.
“Ci interessa- conclude Pratesi-, lo sviluppo del contatto dei senesi con il loro Duomo. E’ bene conservare per il mondo il nostro ‘bene’ ma è altrettanto doveroso che lo stesso sia ‘ amato’ dai suoi cittadini e questo non lo si può fare che interessando i senesi alla presenza in Duomo. Pertanto Parrocchie, Contrade, associazioni culturali e sociali saranno contattate per concordare con loro visite e percorsi educativi che accanto all’affetto ed al rispetto verso il Duomo ne accrescano anche la conoscenza senza la quale, poi in verità , non scattano né l’affetto né il rispetto”.