Trentatré dei trentacinque sindaci della provincia di Siena – sono assenti il sindaco del Comune capoluogo e quello di Piancastagnaio-hanno firmato un lungo appello al governo per chiedere un sostegno economico per non fare saltare i bilanci comunali.”Stiamo tutti affrontando una situazione di grande emergenza che ci vede impegnati a garantire la salute dei nostri cittadini al fianco del Governo – così inizia la lettera-, della Regione, dell’Autorità sanitaria e del personale medico e sanitario che ci sentiamo di ringraziare per l’immenso sforzo che sta producendo in questi giorni”.
“Siamo consapevoli, perché già registriamo le prime significative ricadute anche sui nostri bilanci comunali- fanno sapere i sindaci-, che il blocco di molte attività determina e determinerà delle ricadute economiche importanti su tutti i nostri territori. Sono già colpite le attività commerciali, produttive, ricettive, turistiche e agricole come allo stesso tempo le aziende erogatrici dei servizi e gli enti locali, quest’ultimi chiamati ad uno sforzo straordinario per garantire i servizi essenziali ai cittadini e, in più, a organizzare servizi specifici divenuti necessari per accudire le persone più colpite dall’emergenza sanitaria”.
“Siamo di fronte ad una emergenza che chiede ai Comuni più strumenti ma che-proseguono-, allo stesso tempo, ci toglie le risorse per poterli produrre e mantenere. In questo contesto siamo determinati a garantire i servizi essenziali, ad essere al fianco delle famiglie e del sistema economico-produttivo, consapevoli tuttavia che i nostri bilanci sono messi a dura prova e del fatto che, già oggi, risulta impossibile qualsiasi previsione di impegno e di spesa.Questo sforzo non va vanificato. Perché fermare il diffondersi del coronavirus, restando a casa il più possibile, rappresenta ancora oggi la principale arma che abbiamo dal punto di vista sanitario e la prima misura economica decisiva per ripartire.”
“Bene che prima arrivino alcune risposte dal Governo per famiglie, lavoratori e imprese, bene le risorse aggiuntive stanziate dalla Regione Toscana su sanità e lavoro -fanno sapere-. A breve, però, dovremo tutti occuparci di evitare il dissesto dei Comuni, l’unica istituzione di prossimità sul territorio nazionale. Dopo il decreto ‘Cura Italia’ occorre a nostro avviso un provvedimento specifico che si occupi degli enti locali e del loro equilibrio finanziario. Se salta il sistema dei Comuni, saltano i servizi per i cittadini. Senza risorse non si può garantire l’erogazione dei servizi socio assistenziali, non si può garantire la scuola, il trasporto pubblico, senza risorse non si raccolgono i rifiuti urbani e non si fanno tante altre cose essenziali per la vita di tutti i giorni”.
“Noi faremo la nostra parte anche in provincia di Siena, valutando di non far pagare i servizi scolastici per il periodo di sospensione delle attività come il servizio mensa, il trasporto scolastico, il servizio dei nidi dell’infanzia e tutti i diversi servizi all’infanzia comunque non erogati, ma servono in ogni caso misure di sostegno a favore dei Comuni da parte dello Stato centrale. Per permettere alle imprese e alle famiglie di trattenere liquidità, al fine di favorire la ripresa delle attività e con l’auspicio che l’emergenza termini il prima possibile, cercheremo di agire sul rinvio dei versamenti di tasse e imposte locali. Ma non basterà”.
“Noi Sindaci, in questa fase, continuiamo a servire le nostre comunità e a collaborare con il Governo e la Regione con grande responsabilità. Stiamo facendo tutto il possibile- questa la richiesta finale-., ma servono quanto prima gli strumenti finanziari e normativi per evitare il dissesto dei bilanci comunali per garantire i servizi essenziali e non far venire meno il ruolo dei Comuni”.