“Stamattina abbiamo curato il primo malato con gli ultimi farmaci innovativi. Credetemi quando il direttore del nostro centro Ufa ha dato la prima dose di farmaci agli infermieri questi si sono commossi. Quando il personale gioisce nell’avere un’arma per curare un malato vuol dire che l’ospedale c’è. Noi ci siamo e ci saremo sempre“. Il direttore generale dell’Aou senese Waltere Giovanni stamani, in un’intervista con il nostro giornale, ha voluto tranquillizzare tutti i cittadini facendo sapere che Le Scotte sono pronte all’emergenza.
“Per noi ogni persona merita una cura e va difesa. Dalle rinunce che stiamo facendo tutti ora ci arricchiremo con valori positivi di solidarietà. Dare qualcosa per gli altri è un gesto che fa bene all’umanità. Con i senesi -afferma- si deve strutturare un rapporto basato sulla trasparenza, siamo sempre disponibili a dare informazioni”. Sull’andamento del contagio il dg dell’ospedale è stato chiaro fin da subito.”Nei giorni di fine marzo avremo il picco. A inizio aprile la curva dei contagi, che ora è in crescita, si appiattirà per poi iniziare a flettersi nella seconda settimana”.
La riflessione si sposta poi sulle risorse che l’ospedale ha messo in campo. Sono 179 le assunzioni a tempo indeterminato in programma – 3o infermieri entreranno in servizio domani- e sono così distribuite: : 98 infermieri, 38 operatori socio-sanitari, 4 tecnici di radiologia e 4 tecnici di laboratorio, 7 medici internisti, 10 anestesisti-rianimatori, 4 medici di emergenza-urgenza, 3 infettivologi, 7 pneumologi, 2 radiologi e 2 microbiologi
“A noi serve personale capace di fare diagnosi tempestiva – dice Giovannini-. Dobbiamo fermare i cosiddetti pazienti cavalli di Troia a cui servono spazi , personale e percorsi dedicati. Ecco perchè stiamo assumendo: cerchiamo di proteggerci, proteggere il policlinico e proteggere i cittadini“.L’ospedale intanto continua a cambiare volto per affrontare l’emergenza, è di qualche giorno fa la notizia che tutto il lotto DEA sarà dedicato a questa nuovo bisogno di salute dei cittadini con 95 posti letto per i pazienti Covid-19.
“Le bolle create all’interno del nosocomio sono pensate apposta per accudire e assistere i malati di Covid-19 -prosegue-. Quella al Lotto Dea è la bolla più importante. Il nostro investimento è stato di 3 milioni e mezzo di euro ma stiamo preparando Le Scotte alle sfide sanitarie e alle malattie del futuro. Ci stiamo abituando ad affrontare questi tipi di virus, per questo abbiamo il dovere di investire i soldi della nostra comunità. Bisogna capire che la sanità pubblica è un atto d’amore verso le persone, che è un modello vincente e che va valorizzata.”
L’analisi poi si è spostata sui numeri per Siena e provincia: ieri c’è stato il primo decesso di un 88enne alle Scotte e, come riporta l’Asl Sud Est, i contagiati da noi sono saliti a 58 di cui sono ricoverati in 13 mentre a domicilio sono 45. “Nelle nostra struttura complessa – chiarisce Giovannini- ospitiamo anche cittadini di altre realtà che magari non riescono a dare una risposta sanitaria ad un eventuale focolaio. Il nostro sistema regionale aiuta tutti, ad esempio la Toscana sta ospitando cinque pazienti lombardi non malati di covid-19 nelle proprie terapie intensive. In questo modo la Lombardia ha 5 posti letto in più per rispondere all’emergenza”.
La conclusione del ragionamento è stata sulle donazioni di sangue – l’Asl ha fatto sapere che, in seguito al diffondersi della malattia, queste stanno calando-. Alle Scotte sono state di recente introdotte nuove misure di controllo e tutela per i donatori. “Il sangue serve, andate a donare, da noi è sicuro” questo l’appello finale di Giovannini che ha anche specificato che se alcune attività al policlinico sono momentaneamente sospeso non lo è l’attività oncologia perchè “non si può pensare di curare solo malati di coronavirus e non quelli che devono convivere con un tumore”.
Katiuscia Vaselli
Marco Crimi
Di seguito l’intervista completa