Siena

“Licenze congelate nel centro storico. Concessione di suolo pubblico anche nel 2021”

“E’una pietra miliare della nostra amministrazione”, non ha usato mezzi termini l’assessore al turismo e commercio del comune di Siena Alberto Tirelli per commentare il Regolamento per la salvaguardia delle aree di particolare interesse del territorio approvato oggi in consiglio comunale che secondo Tirelli si è reso necessario perchè “la presenza turistica nel centro storico è fortemente aumentata nel corso dell’ultimo decennio e ha trascinato l’offerta produttiva verso categorie squisitamente turistiche (souvenir, somministrazione veloce, commercio e artigianato alimentare con consumo sul posto…), spesso a depauperamento di tutte quelle attività rivolte ai residenti. Per questo abbiamo pensato a un regolamento che punti a contrastare il proliferare di esercizi destinati a un turismo mordi e fuggi, al fine del perseguimento di una politica di salvaguardia del centro storico, sito UNESCO dal 1995 quale espressione dell’identità culturale della comunità senese”, ha detto durante il consiglio comunale.

Il territorio comunale è stato quindi diviso in 4 zone, invece di tre, – Zona 1 (nucleo del centro storico), Zona 1 bis (comprendente via di Pantaneto, via di San Pietro, via dei Rossi – dal civico 57 al 127 e dal civico 50 al 108 – e via Camollia) Zona 2 (restante territorio intra moenia) e Zona 3 (territorio comunale extra moenia) come da Stradario allegato al presente Regolamento per costituirne parte integrante e sostanziale (si legge nel regolamento ndr.)- .”Le licenze sono congelate nel centro storico, ed è stata stabilita una nuova zona dove non si potrà priore nuove attività di somministrazione”. Oltre alla zona 1 anche nella zona 1 bis, ” l’amministrazione ha ritenuto che sia stato raggiunto il livello massimo di saturazione di questi esercizi”.

Sul rinnovo della concessione gratuita di suolo pubblico agli esercenti Tirelli ha detto che ” sarà un argomento delle prossime settimane, ne ragioneremo con le categorie economiche e gli operatori del settore. Adesso bisogna chiedersi cosa accadrà nel 2021, ma dato che l’emergenza covid non è finita e che i turisti hanno dato una risposta positiva, ritengo che bisogna continuare anche per il prossimo anno con la concessione”.

Sull’approvazione del Regolamento è arrivata la protesta del consigliere comunale del Pd Bruno Valentini, “l’attuale Amministrazione finalmente porta a termine un progetto già impostato da quella precedente”, ma “siamo nel mezzo di una crisi epocale. Perché alle difficoltà ordinarie (concorrenza del commercio elettronico e delle grandi superfici di vendita) della rete commerciale si è aggiunta la crisi Covid e la riduzione di consumi cittadini dovuta al “lavoro a distanza”. In tutta Italia rischiano la chiusura migliaia di esercizi, compresa Siena, e già si vedono le prime saracinesche abbassate. È un problema generale, ma ogni Comune può fare qualcosa di importante e Siena non lo sta facendo”, accusa Valentini.

La proposta dell’ex sindaco di Siena è quella di “prevedere agevolazioni fiscali per i proprietari di immobili disponibili a ridurre gli affitti, tema molto sentito a Siena, che potrebbe avvantaggiare chi dispone di capitali ingenti od addirittura è meno attento al rapporto costi/ricavi. Ma soprattutto l’Amministrazione contemporaneamente sta per autorizzare molti nuovi supermercati e centri commerciali, che potrebbero inferire un colpo mortale ad un sistema già traballante, per via anche del calo del turismo – continua-. Inoltre ho ricordato che la legge permette ai Comuni di introdurre particolari norme di tutela del commercio nei centri storici di pregio non solo per bevande ed alimenti ma anche nel resto delle categorie, per salvaguardare la qualità dell’offerta in una città unica, che snaturerebbe il volto di Siena. Ma il Comune non lo sta facendo. Anzi, ci prendono anche in giro. Istituendo un “centro commerciale naturale” nel centro storico, in palese contraddizione con l’allargamento indiscriminato dei centri commerciali. Del resto, cosa attendersi da un assessorato che voleva introdurre una Pro Loco a Siena?”, conclude.

marco crimi

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