Siena

“Buone prassi nei cantieri”: Siena esempio di sicurezza sul lavoro, infortuni sotto la media nazionale

Siena e il suo territorio esempio di buone prassi della sicurezza nei cantieri dell’edilizia, questa è  stata applicata in 34 cantieri dove hanno lavorato oltre 300 imprese e 1500 lavoratori per un numero di ore lavorate di oltre 3 milioni.

Secondo quanto emerge dai dati gli indici infortunistici registrati in questi cantieri sono nettamente inferiori a quelli registrati nella media del settore pubblicati da Inail. Particolare interesse ha suscitato l’applicazione della buona prassi nel cantiere della Siena-Grosseto, una grande opera che ha visto lavorazioni e interventi di notevole entità e difficoltà, quale la costruzione di viadotti e gallerie, oltre alla demolizione del vecchio ponte di Petriolo.

Un nuova esperienza per migliorare la promozione della salute dei lavoratori, invece, è stata applicata nel cantiere di Celine a Radda in Chianti dove, oltre a garantire il rispetto degli obblighi contributivi e la sicurezza del lavoro, sono stati effettuati interventi per la prevenzione dell’abuso di alcol e sostanze stupefacenti oltre a garantire nel cantiere lavoratori esperti nell’uso del defibrillatore.

«Ci piace partecipare alla vita del Polo delle buone pratiche – ha detto il presidente Cassa Edile Giannetto Marchettini – nel suo saluto di apertura dei lavori – Come Cassa e Scuola edile portiamo avanti tre principi fondamentali: perseveranza, metodo e cura del particolare. Tre aspetti che possono contribuire a salvare vite umane. Nel nostro piccolo – ha detto Marchettini – ci aggiungiamo anche qualcos’altro. Ci piace ricordare due progetti che abbiamo sviluppato in questi mesi: il primo un concorso per gli studenti del Liceo artistico Duccio di Buoninsegna con cui i ragazzi disegneranno dei cartelli segnaletici per la sicurezza nei luoghi di lavoro; il secondo l’utilizzo della realtà virtuale nella formazione degli addetti ai cantieri».

Durante il seminario a cui hanno partecipato numerosi operatori del settore edile (oltre 70 tra professionisti e operatori del settore)  sono state ipotizzati le prospettive di sviluppo in particolare l’applicazione della buona pratica di Casole d’Elsa in grandi  cantieri che verranno prossimamente   attivati, come la ristrutturazione del “ Santa Fina” di San Gimignano e la bonifica dell’area mineraria di Abbadia San Salvatore; lo sviluppo di una specifica buona prassi per cantieri di piccole dimensioni, possibilmente in collaborazione con gli ordini e  collegi  professionali;  l’utilizzo dell’esperienza nel settore edile per progettare interventi simili anche per il settore agricolo dove il ricorso  ai lavori in appalto è sempre più frequente con problematiche di gestione della tutela dei lavoratori non trascurabili.

marco crimi

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