“A ben vedere si spaccia in tutte le stazioni ferroviarie del mondo, ma c’è chi vende e chi acquista, ed io ho solo acquistato!”: così ha tentato di giustificarsi un 38enne albanese, residente in Veneto ma con lunghi trascorsi, non sempre commendevoli, nella nostra Provincia, arrestato ieri dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Siena. Forse l’affermazione non è del tutto vera, perché in scali ferroviari minimi, quelli da paesino, questo non succede, almeno non con regolarità, ma di certo i carabinieri avevano deciso di fare qualche utile esperimento presso la stazione ferroviaria di Siena. Così, da un punto defilato e sopraelevato, con utilizzo di potenti cannocchiali e il contributo di molta esperienza, si sono messi ad osservare quell’umanità molto variegata che frequenta piazza Rosselli. Dopo un paio d’ore d’osservazione, mentre un’aliquota di pronto intervento in abiti civili stava stazionando proprio dentro la stazione, gli osservatori individuavano un soggetto dal fare anomalo. Si era seduto a più riprese in diversi punti dell’ampio piazzale, portandosi dietro una busta della spesa che, quando permaneva, apparentemente distratto, nei vari punti di quell’area, teneva a un paio di metri di distanza. “È normale?”: si sono chiesti i militari. “Perché tiene lontano la busta della spesa?” – Era come se, temendo di essere fermato dalle forze dell’ordine, si fosse precostituito una giustificazione. “Quella non è roba mia!”: avrebbe potuto dire. Lo straniero è stato dunque segnalato agli operatori in borghese, che lo hanno seguito, quando l’uomo ha fatto ingresso in un bar per consumare una birra. Anche in questo caso ha piazzato la busta su di una poltroncina, tenendola d’occhio a distanza. Quando poi, busta alla mano, si è mosso per raggiungere il binario e montare su un treno diretto a Firenze, è stato fermato da tre carabinieri in borghese dal fare molto deciso, perquisito e immobilizzato. In quella busta misteriosa sono presenti alcuni fra i migliori prodotti dell’enogastronomia toscana, che evidentemente in nord Italia gli mancavano. E su tale aspetto il buon gusto non si può contestare. Ma all’interno della busta i militari hanno rinvenuto anche due pietre di cocaina purissima, ancora da tagliare, in cellophane termosaldato. Al peso, poco più di un etto di sostanza. Naturalmente tutta quella roba non poteva essere destinata al consumo personale di un disoccupato che evidentemente sbarca il lunario in altro modo. “Cotta e mangiata!”: come si suol dire, nel giro di un paio d’ore l’uomo è stato portato al carcere senese di Santo Spirito per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina, a disposizione della procura della Repubblica del Tribunale di Siena. I 35 mila euro che l’uomo avrebbe potuto guadagnare dalle vendita di quella roba non arriveranno mai, in compenso si prevede un bel processo.