Il primo weekend con le luminarie, il videomapping del Buongoverno, il trenino, la pista di pattinaggio ma, almeno in Banchi di Sopra. è senza le piantine che dovevano essere le protagoniste del cartellone natalizio.
Nella strada principale della città, il tratto che va da Piazza Salimbeni fino alla Croce del Travaglio non si vedono più le composizioni di nandina, corbezzolo, alloro, leccio, photinia ed eleagnus che erano state posizionate accanto alle entrate dei negozi del centro. L’accoglienza, lo ricordiamo, non era stata delle migliori – si trattava di tre vasi molto piccoli con piantine di pochi centimetri legate con scotch nero – , tant’è che qualcuno sui social aveva azzardato il paragone tra le nostre piante e “Spelacchio”, l’albero di Natale romano simbolo degli anni del mandato Raggi. E anche tra ci commercianti c’è chi avrebbe storto il naso sulle piantine ed avrebbe scritto direttamente a Palazzo Pubblico per chiederne la rimozione.
“Le piante? Siamo una città di polemiche…”: l’assessore Fattorini qualche giorno fa aveva derubricato la questione così. Le composizioni rappresentavano la scelta sostenibile del Comune che aveva scelto di collocare piante con particolare capacità di ripristino ambientale e assorbimento di anidride carbonica.
La scelta delle piante era stata fatta “anche in visione futura andando ad individuare piante con caratteristiche idonee a poter contribuire alla realizzazione di siepi nelle aree verdi di competenza comunale e in parte per l’inizio della costituzione del bosco della biodiversità che sarà realizzato in relazione alle iniziativa degli alberi per i nuovi nati-ricordava una nota del Comune-. L’obiettivo è quello di riuscire a posare, recuperandole, il maggiore numero di piante possibili coniugando da un lato la giusta esigenza di abbellimento e arredo della città nel periodo delle feste e dall’altro l’opportunità di garantire alle piante la giusta collocazione”.
Un’idea che avevamo accolto con grande entusiasmo, finalmente una scelta bella, intelligente e lungimirante: nessuno avrebbe immaginato di vedere fuori dai negozi minuscoli vasini e altrettanto minuscole piantine invisibili ai passanti e del tutto inutili come abbellimento.