Una riflessione sul modello di giurisdizione configurato nella Costituzione e sulle prospettive di riforma riguardanti l’assetto dell’ufficio del pubblico ministero.
Questo è stato quanto proposto nel convegno “Il modello costituzionale di giudice alla luce delle prospettive di riforma”, che si è tenuto al rettorato dell’Università degli studi di Siena
Hanno partecipato in qualità di relatori, il giudice della Corte Costituzionale Maria Rosaria Sangiorgio, Giuliano Scarselli, docente ordinario di procedura civile all’Università degli studi di Siena, l’avvocato Niccolò Valiani, consigliere dell’Ordine degli avvocati di Siena, dottor Luciano Costantini, presidente del Tribunale di Livorno, il dottor Salvatore Vitello, avvocato generale alla Corte d’appello di Roma. Le conclusioni sono state affidate al presidente della Corte d’appello di Firenze, Alessandro Nencini.
“Al giorno d’oggi è allo studio la separazione delle carriere. Ecco perché sono bene accette le discussioni tra le parti in gioco”. Quanto alla riforma “l’idea del foro di Siena, che è quella degli avvocati e della camere penali, è che la separazione è un mezzo per cambiare l’approccio sulla giustizia”, le parole di Niccolò Valiani.
“Serve capire se la riforma migliori il disegno della giurisdizione, che attualmente è prefigurato nella Costituzione, o se ci sono elementi che possono essere di frizione con i principi della Carta- così invece Carelli Palombi -. Spero che sia superata la fase in cui esiste una contrapposizione tra l’amministrazione della giustizia, la magistratura e la politica”.