Di intelligenza artificiale (IA) negli ultimi tempi si parla sempre più spesso, molti la guardano con diffidenza e distacco.
Che ci piaccia o no, le IA stanno entrando a far parte della nostra vita. Anche il mondo del vino non ne è esente; già abbiamo avuto occasione di parlarne a proposito del “naso elettronico” in grado di riconoscere gli odori o del sommelier virtuale, in grado di suggerire il perfetto abbinamento vino/cibo.
Con l’arrivo di Hypertaste si compie un ulteriore balzo in avanti nello sviluppo di queste tecnologie, che non smettono mai di stupirci. Così si chiama questo nuovo strumento robotico, dotato di un vero e proprio “palato artificiale”, in grado di assaggiare il vino come il più esperto dei sommelier.
L’innovativo robot – come riporta La Nazione- è stato presentato in questi giorni, a Firenze durante BTO – Be Travel Onlife 2023, la principale fiera in Italia dedicata all’innovazione tecnologica nel settore del turismo. Il tema di quest’anno è stato Sapiens meet AI, ed era dedicato all’ applicazione dei software di intelligenza artificiale, AI generativa e Chat GPT nel mondo del turismo.
Presentato da Ibm Research Europe – Zurich, Hypertaste nasce per testare I liquidi in generale, decriptando la composizione attraverso dei sensori che rielaborano i dati con un algoritmo, e li confrontano con un ampio database. I dati così elaborati, vengono poi trasmessi all’utente tramite uno smartphone.
Ci si chiede se davvero queste macchine artificiali potranno soppiantare il lavoro umano di un enologo, un cantiniere o un sommelier. Forse per arrivare a questo, di strada ce n’è ancora tanta, ma il percorso è tracciato! Comunque, i campi di applicazione potrebbero essere innumerevoli: ad esempio per fornire indicazioni tempestive relative all’ eventuale alterazione o contraffazione di un prodotto senza dover ricorrere alle analisi di laboratorio, oppure per fornire i dati relativi al contenuto e alla qualità.
Stefania Tacconi