Una decisione “inevitabile e logica, nell’ottica di evitare un’ulteriore impennata del numero dei casi positivi, che si stanno avvicinando al picco raggiunto a metà novembre per la cosiddetta seconda ondata”.
Anronio d’Urso, direttore generale dell’Asl sud est, è intervenuto commentando la scelta di istituire la zona rossa in provincia di Siena. Una scelta giusta, per D’Urso che ha evidenziato i dati del contagio nel nostro territorio. “Nell’ultima settimana in questa provincia sono stati registrati 625 casi, con un incremento del 20 per cento rispetto ai 527 di quella precedente- dice-. E in totale sono stati fino a oggi accertati circa cinquanta casi con variante in provincia di Siena: la preoccupazione per la loro presenza è legata alla maggiore contagiosità, in grado di provocare una crescita difficilmente controllabile del contagio, come dimostra la pressione tornata elevata su tutto il sistema dell’assistenza ospedaliera e territoriale”.
“L’Asl Toscana Sud Est continuerà a tenere al massimo livello l’attenzione alla fase di testing e tracciamento- conclude-, per individuare nuovi casi asintomatici e arginare la possibilità di diffusione del virus. L’attività legata al programma “Territori sicuri” ha consentito di effettuare circa quattordicimila tamponi nei quattro comuni coinvolti – Sarteano, Sinalunga, Chiusi, Monteroni d’Arbia – e oltre tremila sono le persone già prenotate per il programma che avrà inizio domani mattina a Sovicille.”