Leonardo Tafani “avrebbe lasciato l’incarico di presidente” di Sigerico “almeno dal 3 luglio, altrimenti non avrebbe potuto partecipare e vincere il concorso” per la direzione affari generali della partecipata.
L’osservazione è del gruppo consiliare del Pd che ricorda come, nel verbale del cda della società che dava approvazione al bando per la posizione di dirigente, “si precisa” che ““non devono intercorrere rapporti di parentela con sindaco, assessori, e membri cda della società”.
“Tutti requisiti da possedere al momento della pubblicazione del bando stesso”, scrivono i dem in una nota. Se Tafani avesse lasciato la presidenza prima del 3 luglio “non si capisce perché l’assessore Tucci, il 30 luglio, rispondendo a un’interrogazione del consigliere Masi sull’uscita della precedente direttrice generale, non abbia fatto la minima menzione delle dimissioni dichiarando: “La continuità aziendale è garantita dalle professionalità presenti all’interno del consiglio di amministrazione e soprattutto da quelle presenti all’interno dell’azienda””, proseguono.
“Ma dov’era quella continuità se il presidente si fosse dimesso per partecipare al bando in oggetto? – proseguono-. Altrimenti ci spieghino come stanno le cose. Qui il problema non sono le capacità del dottor Tafani. Ancora una volta l’amministrazione comunale non chiarisce ai cittadini le procedure pubbliche, non spiega né motiva le sue azioni in modo trasparente”, concludono
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