“Rivedere la normativa nazionale in materia di smaltimento dei fanghi, legando il loro utilizzo ai territori che li producono e garantendo una maggiore autonomia, in termini di pianificazione, agli enti locali”. E’ questa la richiesta contenuta in una lettera a firma del presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini e inviata al ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo per chiedere una revisione della legge relativa allo smaltimento dei fanghi, prodotti dal trattamento di acque reflue da utilizzare in agricoltura. Un atto conseguente a un ordine del giorno, approvato da consiglio provinciale. “In particolare con questa lettera – spiega Bezzini – chiediamo al Ministero dell’ambiente di rivedere la normativa, dando agli enti locali la possibilità di inserire nei propri strumenti di pianificazione elementi di limitazione alle attività di spandimento dei fanghi su aree di particolare pregio storico culturale e paesaggistico. La normativa vigente, infatti, consente che i fanghi possano essere riutilizzati in agricoltura con provenienza da e verso ogni parte del territorio nazionale, senza che gli enti locali possano regolarne opportunamente i flussi. Una lacuna normativa pesante che limita fortemente l’autonomia degli enti locali e che chiediamo con urgenza di colmare”. “In particolare – aggiunge il presidente – è indispensabile limitare la provenienza dei fanghi, in applicazione al principio di prossimità, ai territori che li producono. La nostra provincia, con i suoi giacimenti termali, le sue eccellenze storiche e paesaggistiche e i quattro siti Unesco, deve essere tutelata con particolare attenzione dalla normativa, dando agli enti locali la possibilità di scegliere dove utilizzare i fanghi”.