Da tempo l’Università di Siena è attiva su temi cruciali per il futuro dell’Unione europea, quali sono quelli riguardanti la sostenibilità. Un impegno confermato recentemente anche dal finanziamento da parte della Commissione europea di tre moduli “Jean Monnet”, per il triennio 2020-2023, proposti dai docenti Massimiliano Montini, Riccardo Pavoni e Alessandra Viviani.
Con il programma “Jean Monnet” – che comprende cattedre, moduli didattici, centri di eccellenza, gruppi e attività di ricerca – la Commissione europea promuove da tempo l’eccellenza dell’insegnamento e della ricerca nel campo degli studi sull’Unione.“I tre moduli selezionati dalla Commissione europea”, commenta il rettore dell’Ateneo Francesco Frati, “riflettono gli sforzi compiuti da alcuni anni in molti dipartimenti, in particolare quelli di Giurisprudenza, Scienze sociali, politiche e cognitive, Studi aziendali e giuridici e Scienze politiche e internazionali con la fattiva collaborazione interdisciplinare in tutto l’ateneo e con il ruolo strategico del Santa Chiara Lab”.
“In particolare”, aggiunge il delegato all’Internazionalizzazione Luca Verzichelli, “le tematiche su cui verteranno i nuovi moduli Jean Monnet del nostro ateneo – il diritto europeo dell’ambiente, il futuro degli studi europei in materia di agenda 2030 e il ruolo della regolazione europea in materia di economia circolare – riflettono esempi concreti di tale riconoscimento e costituiranno ulteriori occasioni di internazionalizzazione per un ateneo che mette il green deal europeo al centro della propria programmazione didattica, della futura agenda di ricerca e anche di un corposo programma di civic engagement offerto a studenti e cittadinanza”.
Delle oltre 1400 proposte di attivazione di moduli Jean Monnet, la Commissione europea ne ha selezionate soltanto 360, tra le quali quelle dei docenti Riccardo Pavoni (European and International Environmental Law), Alessandra Viviani (Delivering EU Studies on Agenda 2030) e Massimiliano Montini (EU Law and Circular Economy fort Sustainable Development), cofinanziandole per un valore complessivo di 80mila euro.”Il modulo sul Diritto ambientale europeo e internazionale”, spiega il coordinatore Riccardo Pavoni, “prevede 50 ore di lezioni e seminari annuali, che si terranno nell’ambito di quattro insegnamenti del Dipartimento di Giurisprudenza. Vogliamo inoltre coinvolgere studenti, professionisti e cittadini in una serie di eventi e contemporaneamente porteremo avanti un’intensa attività di ricerca. Il diritto e le politiche ambientali internazionali ed europee, i loro successi, le sfide ancora aperte e le possibili risposte a problemi emergenti riguardanti lo stato dell’ambiente naturale sono i temi che vogliamo approfondire insieme ai diversi pubblici ai quali il modulo si rivolge”.
Con il modulo Delivering EU Studies on Agenda 2030 sarà proposto un corso multidisciplinare di 40 ore all’anno per tre anni, sui temi dello sviluppo sostenibile e in particolare sull’European Green Deal promosso dalla Commissione europea. “Le attività”, spiega la professoressa Alessandra Viviani, “si terranno al Santa Chiara Lab, con il coinvolgimento della rete SDSN Mediterranean, e sono rivolte a tutti gli studenti dell’Ateneo, ai dottorandi, ai giovani ricercatori e anche ad esterni – istituzioni, organizzazioni e cittadini – con l’obiettivo di arricchire gli eventi di disseminazione dei risultati delle nostre ricerche con i numerosi progetti del Santa Chiara Lab”.
Nel modulo coordinato dal professor Massimiliano Montini “verrà esplorata la dimensione giuridica ed economica della transizione europea verso l’economia circolare e il suo contributo per lo sviluppo sostenibile, nell’ottica delle sfide poste dal Green Deal europeo”, spiega il docente. Anche questo modulo, dal titolo Diritto dell’UE ed economia circolare per lo sviluppo sostenibile, si articolerà in una serie di seminari, eventi e iniziative per gli studenti universitari e aperte a tutti i cittadini, con il coinvolgimento di esperti nazionali ed internazionali in una prospettiva interdisciplinare.