Se la spending review per i comuni diventasse decreto e a Siena fossero tolte risorse Riccardo Pagni agirà “secondo i principi del buon padre di famiglia” e palazzo pubblico risparmierà su spese considerate meno necessarie o con lunghi tempi di realizzazione.
Priorità dell’amministrazione è non far gravare i costi sulla cittadinanza. Tutto sommato però, ha detto l’assessore al bilancio rispondendo ad un’interrogazione presentata stamani in consiglio, l’impatto della “dieta” del Governo dovrebbe incidere in modo irrisorio sulle casse comunali.
“La misura, se approvata, risulta essere di un importo molto meno significativo. Questo perché, in realtà, la somma di duecento milioni di euro riguardante il fondo di solidarietà comunale, qualora fosse definitiva, andrebbe ripartita tra 7900 comuni italiani e inciderebbe, secondo i calcoli Anci, solo in misura dello 0,5 % dell’importo complessivo della spesa corrente detratto l’importo della missione numero dodici(cioè la spesa per il sociale)”, ha detto Pagni.
“Sulle risorse del Pnrr – ha aggiunto Pagni – la somma potrebbe essere decurtata dagli importi assegnati solo in mancanza dell’ultimo rendiconto approvato, ma non è questo il caso del comune di Siena” che è da “considerarsi un esempio virtuoso, essendo nei tempi con l’inizio dei lavori soggetti al Pnrr e con le relative rendicontazioni”
L’interrogazione, firmata dagli esponenti del Pd e di Progetto Siena, è stato motivo di forte contrasto tra Pagni e l’opposizione, con l’assessore che ha dato la responsabilità dei tagli ai debiti contratti con il superbonus.Una risposta che non è piaciuta a Giulia Mazzarelli, capogruppo dem che ha illustrato l’atto e che ha evidenziato come il titolare della delega al bilancio volesse spostare su altro il tema oggetto dell’interrogazione, “che era proprio quello di dare una risposta ai cittadini nel caso arrivassero tagli, che come sottolineato dall’assessore, interesseranno anche il Comune di Siena e la sua capacità di spesa e di erogare servizi ai cittadini”.
Mazzarelli ha anche presentato un’interrogazione sulle azioni che il Comune intende fare per migliorare la situazioni abitativa degli studenti universitari.”Abbiamo bisogno di studentati e non di realtà che in estate diventano strutture ricettive”, ha detto l’assessore al turismo Vanna Giunti che poi ha elencato quanto fatto negli incontri con i due atenei. “E’ stata concordata – ha proseguito Giunti – l’istituzione di organismi di confronto permanente per la programmazione e la valutazione delle azioni condivise”.
Ed infine Giunti ha fatto un punto della situazione sul turismo: le locazioni turistiche sono più che raddoppiate in cinque anni, passando da 389 a 808. E dal 2019 è boom di arrivi e presenze: i primi erano poco più di 34mila e ora sono 61mila; le seconde da 97mila sono a fine 2023 a 190mila.
“Occorre – ha concluso Vanna Giunti – un’analisi statistica dinamica dei dati rilevati in rispondenza alla diversa accezione di turista. La profilazione del turista ha infatti più significati a secondo che sia coinvolta una struttura ricettiva ‘tradizionale’ e ‘non tradizionale’, anche solo sui consumi indiretti del soggiorno. La locazione breve ha fatto affiorare un sommerso dell’ospitalità che coinvolge più ambiti locali, legati alla sicurezza, alla legalità ed ai servizi del territorio, oltre che alla sua identità. L’introduzione della sostenibilità turistica può qualificare l’ospitalità e migliorare tutti gli aspetti culturali, sociali ed economici della città”.