Da un lato lo spreco di cibo aumenta, dall’altro in Italia sono sempre di più le persone che il cibo non possono permetterselo. E così, in occasione della giornata di Prevenzione dello spreco alimentare, Coldiretti Siena si è trovata a segnalare questi due allarmi che sono sempre più intrecciati tra loro.
“Qui da noi dati ci dicono che 5 milioni di cittadini non riescono ad accedere alla giusta provvigione di alimenti”, così Simone Solfanelli, direttore di Coldiretti Siena. “Nelle scorse settimane abbiamo distribuito, grazie alla collaborazione con Caritas e parrocchie, 3,5 tonnellate di cibo per il territorio e per chi è in difficoltà – continua-. Per me è uno scandalo che le persone non riescano a mangiare”. Luigi Sardone, che della Coldiretti di Siena è il presidente, si appella invece alla Gdo e al mondo della ristorazione “che dovrebbero essere coinvolte maggiormente per aiutare le Caritas”.
Stamani l’associazione ha voluto sensibilizzare i cittadini su questi temi con un’iniziativa al mercato in via Frajese. In particolare Fabrizio Rappuoli, cuoco contadino di Campagna Amica, ha tenuto ai presenti una lezione sul come utilizzare in cucina il pane raffermo, senza buttarlo via ma ‘riciclandolo’ in ricette come la ribollita, la pappa al pomodoro oppure la vellutata di pane.
Come dicevamo nel 2021 è tornato a crescere il dato sullo spreco alimentare in Italia: per ogni cittadino finiscono in pattumiera, ogni 7 giorni, quasi 600 grammi di cibo e quindi oltre 30kg all’anno. I numeri sono stati forniti dal rapporto ‘Il caso Italia 2022’ dell’Osservatorio Waste watcher international. Complessivamente il Paese ha ‘buttato via’ 1,8 tonnellate di alimenti per un importo di oltre 7,3 miliardi di euro. Un numero che, se si calcola l’intera filiera, arriva a a superare i 5 milioni di tonnellate, pari a quasi 10,5 miliardi di euro. L’Italia comunque resta la nazione più virtuosa nel ‘G8’ dello spreco.
Ci sono però anche degli aspetti positivi: da quando è iniziata la pandemia i comportamenti degli italiani sono cambiati a partire dalla tavola con il recupero di riti come il cucinare, diventato anche un momento di aggregazione familiare. Il risultato, rileva la stessa Coldiretti, è che quasi 2 italiani su 3 (64%) si sono improvvisati chef tra le mura domestiche e nel 31% delle case si preparano passate di pomodoro, conserve e marmellate. Contribuisce al taglio degli sprechi alimentari anche il ritorno della gavetta portata al lavoro da oltre 1 italiano su 2 (57%).
Frutta, aglio, tuberi, cipolle , verdure, insalata e pane sono le cose che vengono sprecate di più. Tra le cause degli sprechi c’è chi si scorda il cibo acquistato che poi scade, così come c’è chi calcola male le quantità di alimenti comprati e non riesce a consumarla. Campagna Amica, per trovare un rimedio, ha quindi proposto un decalogo di soluzioni anti-spreco.
“Dobbiamo puntare forte sull’educazione alimentare – conclude Solfanelli-: le persone devono capire di dover mangiare il cibo a seconda della stagione, acquistare quantità di alimenti secondo dosi corrette. Certi atteggiamenti ora non sono più tollerabili”.
Video e articolo – Marco Crimi