Dagli animali c’è molto da imparare. Nei loro rapporti ci parlano di amore e fedeltà, di amicizia e lealtà. La storia di Bello e Lola è l’esempio tangibile di come legami profondi possano esistere anche tra gli animali, anzi talvolta sono così forti da resistere a qualsiasi barbarie umana. Lui un simil amstaff rimasto solo dopo la morte dell’anziana padrona, lei una spinona maltrattata e rinchiusa nel gabbiotto di un cacciatore, i due hanno avuto la fortuna di incontrarsi nel rifugio gestito dai volontari di Assta. L’associazione senese di salute e tutela degli animali che da anni interviene in situazioni difficili, è nata proprio sotto il recupero di Bello e Lola.
Due caratteri diversi frutto di un passato difficile dal quale sono riusciti a riscattarsi. Dalla solitudine all’amicizia fino all’adozione di coppia giunta dopo quattro anni all’interno della struttura. Ora i due vivono felici circondati dall’amore di chi continua a prendersene cura. “Bello e Lola sono la storia della nostra associazione, parlare di loro ci emoziona perché è da dove è iniziato tutto – ha detto la vicepresidente Alice Vano -. Quando sono arrivati da noi l’inserimento è stato complesso per via della loro storia: lui aveva tre anni, era rimasto solo dopo la morte della padrona. Lei aveva due anni, era stata rinchiusa in un gabbiotto di un cacciatore dove veniva maltrattata. Quindi mentre Bello era diffidente con tutti, Lola era completamente terrorizzata dalle persone, dai temporali, dagli altri cani”.
“Poi quando si sono conosciuti sono diventati inseparabili. Dal giocare al mangiare non c’era una cosa che non facevano insieme. Il momento più difficile è stata l’adozione. Infatti non avremmo mai pensato di separarli per affidarli a famiglie diverse ma, si sa, le adozioni di coppia non sono semplici. Dopo quattro anni è venuta a trovarci una volontaria che innamoratasi dei due ha deciso di prenderli insieme. Ora sono uniti più che mai, hanno un rapporto incredibile e soprattutto hanno fatto molti progressi. Bello è molto più giocoso con le persone, Lola ha preso molta sicurezza ed accetta anche il guinzaglio. Spesso ci vengono a trovare e non riusciamo a trattenere le lacrime, la loro è una storia che ci commuove”.