“Ed ora entriamo nelle strade del mio amico Biascino da Siena”: tutti gli appassionati di sport, e più in particolare del ciclismo, hanno sentito almeno una volta nella vita questa frase dell’inconfondibile Riccardo Magrini.
A poche ore dall’inizio Strade Bianche 2024, l’ex ciclista e voce iconica di Eurosport ha commentato il più grande evento sportivo senese, come sempre senza filtri e con la sua invidiabile flemma. La corsa ciclistica, negli anni ha vissuto una crescita costante, sia dal punto di vista del livello tecnico degli atleti che dal punto di vista del gradimento. Inoltre, la grande novità di quest’anno è l’allungamento del percorso, che per la prima volta supera i 200 km e prevede addirittura la doppia scalata di alcuni tratti fatidici come Colle Pinzuto e Le Tolfe.
“Mi affascina molto il nuovo percorso – commenta Riccardo Magrini -, soprattutto mi affascina il fatto che gli atleti dovranno fare per due volte alcuni punti storici della corsa. Il tempo non è ottimo, però per i corridori credo che sia meglio il fango, piuttosto che avere la polvere negli occhi. Per i ragazzi della Gran Fondo forse la situazione sarà peggiore, perché le previsioni dicono che domenica piova tutto il giorno e sarà anche più freddo”.
Tra i professionisti, la numero 1 appartiene al britannico Thomas Pidcock, ma tra i big c’è anche il campione dell’edizione 2022 Tadej Pogacar, che farà il suo esordio stagionale proprio a Siena. Presenti anche il francese Alaphilippe (vincitore Strade Bianche 2019) e il polacco Kwiatkowski (vincitore Strade Bianche 2014 e 2017); manca all’appello, invece, il belga Wout Van Aert, vincitore dell’edizione 2020.
“Gli occhi sono tutti puntati su Pogacar – spiega Magrini -, che lo scorso anno mancò per andare alla Parigi – Nizza, che tra l’altro vinse. Penso sia il numero uno in questo momento e il fatto che il percorso sia più lungo potrebbe essere un vantaggio per lui. C’è sempre Pidcock, è vero, ma non lo vedo cattivo ed in forma come lo scorso anno. Io spero però, che vinca un outsider, magari anche italiano, dato che finora ha vinto solo Moser. Abbiamo Bettiol e Formolo che sono due corridori duri e determinati, ma penso che alla fine vincerà Pogacar e non è che mi dispiaccia la cosa, tanto è risaputo il mio amore nei confronti di questo fenomeno”.
Purtroppo, ancora oggi una minoranza di senesi parla con disprezzo della manifestazione e sulla questione, Magrini non si è esentato dal commentare.
“A quelli che parlano male di Strade Bianche togliamo anche il Palio. Per fortuna sono veramente pochi a parlarne con disprezzo – afferma Magrini -, perché con il passare del tempo è stato evidente l’effetto, il gradimento e il guadagno che può fruttare a Siena una manifestazione del genere. Io amo i senesi, amo il Palio, sono anche ocaiolo e conoscendo bene due persone come Claudio Mercati detto Biascino e Luca Massini (grandi appassionati di ciclismo) ho capito che Siena è una città che tiene strette con amore le proprie eccellenze e Strade Bianche è proprio una di queste. In contrada se fai il bischero ti mettono in riga e ti fa capire le cose ed è stato il processo che hanno fatto molti cittadini che inizialmente erano contro la corsa ciclistica. Con Eurosport, per esempio, andiamo in onda in 72 paesi nel mondo, a Siena sono previsti oltre 15mila visitatori, gli alberghi sono pieni e i ristoranti lavorano; per cui, di che cosa vogliamo parlare? Godiamoci lo spettacolo”.
Pietro Federici
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