Oltre un anno di indagini anche attraverso intercettazioni e pedinamenti, è stata smantellata così dai carabinieri del comando provinciale di Siena, coadiuvato dalle compagnie di Empoli e Firenze, una rete di spaccio di droga che operava nella Valdelsa senese e fiorentina, ma che riusciva a soddisfare le richieste di un mercato ben più ampio.
I militari dell’Arma, le cui indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Siro De Flammineis, hanno eseguito nella notte 11 provvedimenti cautelari di cui 2 in carcere, 7 agli arresti domiciliari, 2 agli obblighi di dimora.
Per tutti l’ipotesi di reato è spaccio di droga in concorso. Alcuni degli arrestati avevano precedenti specifici: il sodalizio decapitato nella nottata dai militari senesi, era infatti un ritorno di fiamma. Pochi mesi prima del lockdown era stata infatti condotta operazione analoga (leggi qui) che aveva portato a 14 arresti. Una volta scontata la pena, alcuni di loro (si parla ancora di un gruppo di italiani e albanesi) si sono rimessi in affari. Stavolta la colonna portante del gruppo – arrestato mentre nella notte tornava dalle Canarie dove aveva aperto due bar – era un professionista italiano, di Poggibonsi, un “rappresentante di servizi essenziali” come è stato descritto dal procuratore Marini e dal sostituto De Flammineis. Uno che, durante il periodo del lockdown, poteva muoversi indisturbato per fare il fattorino della droga senza destare sospetti. E l’attività di smistamento e “taglio” della coca pura avveniva in un magazzino a Poggibonsi.
Nel corso dell’operazione, durante la quale sono stati impiegati 120 militari, sono state arrestate tre persone in flagranza di reato sempre per spaccio e altre tre sono state denunciate piede libero per lo stesso reato. E sono state segnalate alle prefetture di competenza numerose persone per uso di stupefacenti. Altre 30 persone sono indagate. Venti le perquisizioni in abitazioni di vari comuni delle province di Siena e Firenze, e sono stati sequestrati 60 chili di hashish, 60 grammi di cocaina, 70 grammi di marijuana per un valore di mercato di oltre 600 mila euro. Sono state utilizzate nell’operazione anche unità cinofile di Firenze e un elicottero dei carabinieri di Pisa.
“E’ stato inferto un duro colpo alle attività di spaccio nella Valdelsa senese e fiorentina” ha sottolineato Nicola Marini, procuratore capo della Repubblica a Siena, che ha messo in evidenza come “questo gruppo avesse un modus operandi particolare. Infatti i componenti erano molto solidali tra di loro; se uno spacciatore non aveva denaro per acquistare la droga, gliela cedevano ugualmente facendosi pagare successivamente” . In sostanza un vero e proprio mutuo soccorso criminale.
Katiuscia Vaselli