Ieri pomeriggio, a Pisa, si è incatenata per due ore sotto la Prefettura, minacciando di rimanere ‘attaccata’ alla cancellata.
Ma alla fine Camilla Diurno, senese 23enne studente dell’Università di Pisa nonché attivista del gruppo CambiareRotta, ha ottenuto ciò che voleva: incontrare la rappresentante del Governo Maria Luisa D’Alessandro.
Tre le sue richieste, che sono diventate prioritarie dopo quanto accaduto lo scorso venerdì nel capoluogo toscano: “Individuare i responsabili di quelle scene indecorose dalla piazza – spiega -; immediati provvedimenti; l’introduzione di codici identificativi per le forze dell’ordine”.
Il vis a vis con il prefetto l’ha lasciata soddisfatta: le sue istanze sono state portate agli uffici competenti del ministero dell’Interno. Camilla tra l’altro ha vissuto da testimone diretta gli scontri della scorsa settimana. “Ci siamo trovati tra- aggiunge – la celere davanti a noi in tenuta antisommossa e i carabinieri che dietro bloccavano il corteo. Quanto visto è chiaro, c’è poco d’aggiungere. Le immagini sono evidenti. Con le forze dell’ordine non c’è stata possibilità di dialogo”. E prosegue: “Persone che conosco sono state manganellate. Altri avevano la testa aperta e grondavano di sangue”.
Stasera intanto a Pisa si terrà un’assemblea cittadina per discutere sui fatti accaduti durante i cortei pro-Palestina. Ed è qui che la ragazza si è appellata al sindaco di Pisa Michele Conti: “Credo sia necessario prendere provvedimenti”.
MC
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