Rispetto a un anno fa il suolo pubblico a disposizione degli esercizi commerciali è diminuito del 22%. Tavolini e sedie nelle strade di Siena sono ritornati quasi all’epoca pre-covid, in seguito alla stretta adottata dall’amministrazione comunale. Passo indietro non gradito dai commercianti, anche se Confesercenti è intenzionata a cercare un punto di mediazione per accontentare tutte le parti.
“Conciliare le esigenze di esercenti e residenti è un principio sacrosanto. Lo è altrettanto quello di favorire certezze di investimento, e quindi più opportunità di impresa e di posti di lavoro. Per questo, al pari dell’Amministrazione Comunale del capoluogo, ci aspettiamo che presto venga fatta chiarezza sulle prospettive future”, così Filippo Grassi, presidente provinciale Assoturismo.
“Il post pandemia è ormai un tempo un tempo sufficientemente lungo per permetterci considerazioni ponderate: i dehors producono effetti positivi per l’immagine delle città, garantendo un’offerta migliore di servizi e punti di aggregazione sociale, consumatori mostrano di gradirli: tre italiani su quattro pensano che l’espansione dei dehors sia stata un fatto positivo – aggiunge Grassi – è chiaro che tutto questo va gestito in equilibrio con il rispetto dell’equità, della sicurezza e dei diritti di chi abita nei dintorni, e del decoro complessivo. E’ evidente che ormai, dopo il covid, c’è una predisposizione diffusa alla presenza di più tavolini all’aperto rispetto a prima, e quindi anche di più socialità. Per questo sarà utile che quanto prima il Governo precisi le intenzioni manifestate in questo senso nelle scorse settimane, consentendo ai Comuni di adeguarsi di conseguenza”.
Secondo Grassi, per Siena questa potrebbe essere anche una interessante occasione per aggiornare le tipologie di dehors ammesse: “ad esempio in luoghi centrali come piazza del Campo, magari recuperando le proposte espresse in questo senso anche dagli esercenti non molto tempo fa. Qualificare ulteriormente il colpo d’occhio per chi viene a trovarci non può che far bene, anche per valorizzare il movimento turistico che in questo scorcio di primavera sembra di buon tono, sia in città che in provincia, a differenza della prima parte della stagione”.