Superbonus, Marchettini: “Risolvere problema crediti incagliati per non creare danni a imprese e famiglie”

“Sulla gestione del Superbonus servono responsabilità e buon senso senza far prevalere interessi politici di parte. Se non si risolve il problema dei crediti incagliati molti lavori anche in provincia di Siena saranno abbandonati con gravi ripercussioni economiche e sociali anche sulle famiglie che rischiano di dover pagare somme enormi per lavori non terminati”. Lo sottolinea il presidente Ance Siena, Associazione Nazionale Costruttori Edili, Giannetto Marchettini a proposito della misura del Superbonus.

“Sicuramente, e lo abbiamo sempre ripetuto, le truffe devono essere smascherate e perseguite, ma non si può generalizzare creando un effetto boomerang che vada a punire solo famiglie e imprese. Il Superbonus, pur prendendo atto che i costi sono stati sottostimati, ha avuto il merito di aver dato una spinta all’economia durante un periodo di forte crisi e i dati del Pil lo hanno confermato” aggiunge Marchettini.

“Come Ance, attraverso la nostra presidente nazionale Federica Brancaccio, abbiamo chiesto di sederci ad un tavolo e di poter valutare le misure per il 2024. Siamo ad esempio favorevoli ad una rimodulazione in base al reddito così come ci chiede l’Europa se i lavori non sono ancora iniziati; ma se si cambiano le regole a lavori già iniziati si vanno solo a creare ulteriori problemi. Sul tema dei 30 miliardi di crediti incagliati, rimaniamo scettici circa la possibilità di smaltirli con la piattaforma gestita da Enel X rispetto alla quale ancora non abbiamo ricevuto alcun segnale”.

“Sono tanti a Siena e Provincia tra proprietari, professionisti, imprese, artigiani e fornitori che hanno operato in buona fede aderendo ad una legge dello Stato che non si meritano quello che il legislatore gli sta riservando da tempo. Occorrono delle proroghe e meccanismi efficienti di monetizzazione dei crediti per far terminare i lavori iniziati e oggi sospesi. Non è il caso che il nostro territorio possa vedere ruderi o case lasciate con i cappotti ciondolanti così come non è giusto lasciare macigni finanziari a chi non può far fronte. Altresì chiediamo che chi ha truffato sia perseguito e abbia pene esemplari.

Ciò che, come sistema delle costruzioni, chiediamo è che, nel segno dell’austerità non si affossi il Paese e chi, con le proprie aziende, genera investimenti, lavoro e occupazione” conclude Marchettini.