Siena

Fu femminicidio: chiuse le indagini per la morte della giovane in via del Villino, il compagno torna in carcere

Svolta per il caso dell’omicidio in via del Villino, avvenuto lo scorso 10 agosto 2024: Luis Fernardo Porras Baloy, compagno della vittima Yuleisy Ana Manyoma Casanova, è stato arrestato per omicidio doloso.

La Polizia ha infatti eseguito la misura della custodia cautelare in carcere per il ventisettenne colombiano per il reato di omicidio doloso aggravato, dato che è stato commesso in occasione del reato di maltrattamenti di famiglia e nei confronti di persona convivente e legata da relazione affettiva.

Yuleisy Ana Manyoma Casanova, uccisa dal colpo di un fucile, era cittadina colombiana ed è scomparsa all’età di trentadue anni. A darne notizia è il procuratore di Siena Andrea Boni. Gli agenti hanno dato esecuzione alla misura del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siena.

A chiusura delle indagini, coordinate dalla procura di Siena e svolte dalla squadra mobile di Siena, dal servizio centrale e dal gabinetto regionale e provinciale di polizia scientifica della Polizia, “secondo l’ipotesi accusatoria, il colpo di fucile che ha determinato la morte della giovane donna, è stato esploso volontariamente all’interno della camera da letto dove i due conviventi si trovavano – ha scritto Boni in una nota-. ln proposito, anche all’esito di accertamenti peritali particolarmente complessi, la dinamica dell’evento è stata ricostruita in modo del tutto incompatibile con le dichiarazioni rese dall’indagato in sede di interrogatorio la sera stessa del fatto. Dichiarazioni che – ha aggiunto Boni- ricollegavano lo sparo ad evento accidentale nella manovra del fucile calibro 16 detenuto illegalmente” .

Gli accertamenti, ha spiegato il procuratore, “hanno, infatti, portato a ricostruire il colpo come atto dolosamente diretto a cagionare la morte e posto in essere dal Porras mentre si trovava in posizione eretta a breve distanza dalla vittima”.

Le indagini, si legge ancora nel comunicato, “hanno inoltre fatto emergere, sempre secondo l’ipotesi accusatoria, elementi per ipotizzare il reato di maltrattamenti di famiglia, reato che, peraltro, risulta assorbito dalla specifica aggravante prevista per il reato di omicidio e sopra indicata”.

marco crimi

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