Siena

Tagli al Pnrr, mozione del centrosinistra: “L’amministrazione crei un tavolo con provincia e con gli altri comuni”

Sul Pnrr le forze di centrosinistra in consiglio comunale fanno squadra: sia gli esponenti del Pd che quelli di Progetto Siena hanno presentato una mozione in cui si chiede a Nicoletta Fabio e all’amministrazione di “concorrere alla costituzione di un coordinamento specifico con gli altri comuni del territorio, la Provincia e la Regione” per la salvaguardia delle risorse del Piano.

Nell’atto i consiglieri hanno sottolineato come la tensione sociale rischi di essere scaricata sui Comuni, visto che, evidenziano, “i tagli” al Pnrr “si aggiungono al mancato rifinanziamento del Fondo affitti e allo stop al Reddito di cittadinanza”.

Sul Pnrr “ci siamo stupiti dell’assenza del sindaco del Capoluogo qualche settimana fa alla manifestazione dei primi cittadini senesi – è la stilettata di Giulia Mazzarelli, capogruppo dem -. Quando si parla di fare il bene delle persone non devono esserci colori politici”.

Un capitolo importante poi è dedicato al tema della sanità: evidente è il timore del Pd e di Siena sul fatto che i tagli del Piano riguardino i progetti del nostro territorio, dagli ambulatori che sorgeranno in viale Sardegna al restauro delle Scotte fino al nuovo padiglione Chiarugi del San Niccolò.

E rimanendo nell’argomento il Pd tra l’altro presenterà una propria mozione in cui chiederà all’amministrazione Fabio di farsi promotrice con il Governo della necessità di aumentare i livelli di finanziamento del sistema sanitario nazionale. L’atto si articola in quattro punti.

“Con il Governo Meloni si passerà da un 7% ad un 6,2% di spesa pubblica per la sanità. Questo si traduce in un sottofinanziamento del fondo nazionale e in meno risorse per le Regioni”, l’accusa di Mazzarelli. “Come partito – ha aggiunto – proponiamo di riportare il livello al 7.5% e poi inserire una norma che preveda che il finanziamento non scenda mai da questa quota”

Spazio poi anche al fronte del blocco delle assunzioni che, spiega Mazzarelli, porta a meno servizi per i cittadini, liste d’attesa più lunghe e al fenomeno dell’utilizzo di cooperative esterne e di professionisti pagati a gettone.”Ecco perché dobbiamo abbattere sia il blocco che il tetto del personale”, ha concluso Mazzarelli.

Marco Crimi

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