Una platea di 1200 nuclei lasciati senza un aiuto economico per pagare il canone: questo potrebbe accadere a tante famiglie a basso reddito, che vivono in provincia di Siena, se nella Legge di Bilancio fosse tagliato il fondo di sostegno agli affitti.
Nel decreto, che è in discussione in Parlamento, infatti le risorse ad ora non sono state stanziate. Una situazione questa che tiene in stato d’allerta Sunia Cgil, il sindacato degli inquilini, ed il suo segretario provinciale Andrea Quadri: “La paura è che in molti diventino morosi – spiega -. Tante persone economicamente fragili rischiano di rimanere senza un contributo e di dover fronteggiare l’aumento dei costi per la casa, dell’inflazione e dei rincari energetici”.
Nel 2022 dal Fondo nazionale per l’integrazione canoni di locazione sono arrivati venti milioni di euro per la Toscana. La Regione ha destinato queste risorse, insieme a 2 milioni messi di tasca propria, ai Comuni che hanno potuto erogare contributi a ventimila famiglie. Lo stanziamento era stato assicurato anche nel 2023 ma, aveva affermato l’assessore regionale alle politiche sociali Serena Spinelli, “è chiaro che, se mancherà il sostegno centrale, sarà impossibile rispondere come fin qui ai bisogni delle famiglie”.
In provincia di Siena, nel 2021, sono arrivati contributi per 3 milioni di euro che sono andati, appunto, a 1200 nuclei familiari a basso reddito. La metà di questi vive nel Capoluogo o nei comuni confinanti. “Tante le famiglie bisognose anche in Val d’Elsa – osserva Quadri- ed anche nel sud del nostro territorio purtroppo osserviamo come sia in crescita questo fenomeno”.
Insomma la pressione si fa sentire in tutta la provincia per cui, secondo il segretario di Sunia, “è necessario non fare sentire sole le persone che hanno queste difficoltà” e serve “una rete di protezione istituzionale verso i più fragili. Alcuni passi in avanti comunque sono stati fatti-ricorda-: la Prefettura e la società della salute senese per esempio hanno attivato un protocollo sul problema del disagio abitativo”.
Marco Crimi