Tanti auguri a Rompicollo: compie 90 anni la “ragazza del Palio”

Compie oggi 90 anni Rosanna Bonelli, stella che brilla nella storia di Siena e che ha scritto una pagina fondamentale: dopo aver fatto la controfigura di Diana Dors ne “La ragazza del Palio”, ha corso il Palio per davvero, nell’Aquila, il 16 agosto 1957.

Per quella Carriera fu iscritta con il nome di Diavola che, però, lei non ha mai riconosciuto e con il quale nessuno l’ha mai conosciuta, perché lei voleva essere, fu ed è rimasta sempre Rompicollo, come si chiama l’eroina che vince il Palio nell’operetta del padre Luigi, musicata da Giuseppe Pietri (1886-1946). Quel Palio lei non lo vinse (così come non vinse quello del 1581 Virginia Tacci, l’altra unica donna che, con Rosanna, ha disputato una carriera, ma era alla lunga), tuttavia ha vinto qualcosa di forse anche più importante: un posto non solo nella storia, ma nei cuori di tutti noi senesi.

Pittrice, musicista, cavallerizza, donna eclettica, talentuosa, forte, speciale. Studia a Firenze e a Venezia, dove frequenta i conservatori musicali ed inizia a comporre musiche per bambini, mentre con il teatro della Fiaba ottiene diversi successi come compositrice e come direttrice d’orchestra.

Dipinge con maestria per tutta la vita: fa numerose mostre e i contradaioli fanno a gara per avere uno dei suoi fazzoletti dipinti a mano, siglati con la sua firma, una testa di cavallo. Perché il cavallo sarà la vera passione della sua vita. Frequenta la scuola di equitazione di Firenze, prende parte a numerosi concorsi ippici ed è una delle poche donne in Italia a correre negli ippodromi.

Ed eccoci alla famigerata estate del 1957. Rosanna è a Merano per disputare il cross country e quando torna a Siena per il Palio di luglio stanno girando, appunto, “La ragazza del Palio” con Vittorio Gassman e la prosperosa e bionda americana Diana Dors. Nell’Entrone ci sono i fantini scritturati dalla produzione del film e Rosanna d’accordo con Ganascia riesce, con uno stratagemma, a montare a cavallo e a fare due giri di Piazza. Il caso vuole che la controfigura della Dors cada e si faccia male, così Rosanna ottiene la parte.

Ma l’idea fissa di Rosanna è correre il Palio vero, così prova a chiedere a suo zio Umberto Bonelli, capitano della Selva, di poter montare, ma trova un netto rifiuto (lo zio teme anche per la sua incolumità, non solo per strategia paliesca: ha promesso al padre Luigi, suo fratello ormai scomparso, di prendersi cura delle figlie) e così correrà il Palio dell’Assunta del 1957 per la Nobile contrada dell’Aquila.

Vince due prove ma durante la Carriera cade. La sua storia fa il giro del mondo: “La Domenica del Corriere” le dedica una delle sue famose vignette e i giornali di tutto il mondo (anche il Daily American) parlano di questa “impresa”.

Nel 1963 sposa il generale di Cavalleria Giulio Cesare Flamini e ha due figli: Francesco Flamini e Chiara Flamini Bonelli.

Tra i moltissimi riconoscimenti Rosanna figura nel dizionario delle “Grandi figure femminili italiane” pubblicato da Historia, del febbraio 1971, e nell’agosto del 1999 il Comune di Siena le assegna la “Medaglia d’Oro” di civico riconoscimento”.

Quindi auguri Rosanna a te che, come dico sempre, sei il mio mito personale, esempio di forza, tenacia, disponibilità, con un sorriso per tutti e portatrice dei ricordi e dei valori della Siena e di un modo di fare e vivere il Palio che furono. E che tu continui la tua vita al galoppo, tenendo salde le redini e lanciando a corsa il cavallo, come hai sempre fatto.

Maura Martellucci