“Non vi è alcuna concorrenza sleale. Non v’è chi non veda come sul mezzo di trasporto utilizzato per tale scopo non vi sia assolutamente il termine “ taxi” “, scrive in una nota il presidente dell’associazione Nodi d’Amore Giovanni Gravili rispondendo al comunicato diffuso dal Cotas (link qui).
Il servizio del ‘Taxi solidale’ , prosegue, “fa parte di quei servizi che integrano e completano l’offerta esistente, rispondendo a necessità che altrimenti rimarrebbero inascoltate. È importante sottolineare che: i servizi di beneficenza non sottraggono clienti al mercato tradizionale del trasporto pubblico o privato; le persone che usufruiscono di tali servizi appartengono a fasce particolarmente fragili della popolazione, spesso impossibilitate a sostenere i costi di altre forme di mobilità; ogni attività è svolta nel rispetto delle normative vigenti e con il solo obiettivo di migliorare la qualità della vita di chi si trova in condizioni di difficoltà”.
“Invece di alimentare conflitti infondati – continua -, sarebbe auspicabile promuovere una collaborazione costruttiva tra tutti gli attori coinvolti nella mobilità. Solo unendo le forze è possibile costruire una società più equa, dove nessuno venga escluso dal diritto alla mobilità e dal diritto alla cura sancito nella nostra Costituzione. Infatti tale iniziativa è rivolta nei confronti di tutti coloro i quali non essendo muniti di un mezzo di trasporto privato e non potendo economicamente far fronte alla spesa per lo spostamento presso i vari centri diagnostici e medici non possono usufruire delle cure necessarie per tutelare la propria salute”.
“Invitiamo quindi i rappresentanti del settore taxi a un dialogo aperto e costruttivo per identificare soluzioni condivise che tutelino sia i loro interessi, sia i bisogni delle persone con disabilità, senza alimentare contrapposizioni che non giovano a nessuno – prosegue – . La mobilità non è solo un servizio, ma un diritto fondamentale che va garantito a tutti, soprattutto a chi vive situazioni di svantaggio”.