Parte con il piede sbagliato la fase applicativa della legge regionale numero 44 del 2025 sulla Continuità assistenziale pediatrica: la delibera toscana 1417 del 29 settembre esclude infatti tutta la provincia di Siena e ampie aree del territorio regionale dalla sperimentazione del teleconsulto pediatrico, uno dei pilastri della riforma.
La decisione ha suscitato forte delusione tra le associazioni promotrici, in particolare tra quelle del comitato guidato da Cuore di Bimbo, che avevano redatto il testo di legge. “La legge è inequivocabile – sottolinea Andrea Fiori, presidente di Cuore di Bimbo –. Prevede testualmente che alla fine delle sperimentazioni, entro sei mesi, la Regione debba individuare adeguate modalità per garantire la continuità assistenziale pediatrica sull’intero territorio regionale. Parole che non possono essere equivocate”.
Il testo normativo, frutto di una proposta di iniziativa popolare sostenuta da oltre 35mila firme, da più di 20 associazioni di genitori e da 25 consigli comunali, prevede una fase sperimentale di sei mesi basata su due strumenti: il teleconsulto pediatrico su tutto il territorio regionale; quattro postazioni di guardia medica pediatrica in presenza, operative nei weekend e nei festivi per otto ore al giorno (una nell’Asl Toscana Centro, una nella Nord Ovest e due nella Sud Est).
L’obiettivo è raccogliere dati per arrivare al modello definitivo entro la fine del 2026 e garantire così un servizio stabile e diffuso in tutta la Toscana. Secondo Cuore di Bimbo, “la delibera regionale esclude ingiustamente aree che da anni soffrono una carenza strutturale di servizi, come l’Amiata Senese, dove tante famiglie sono costrette nei weekend a rivolgersi ai pronto soccorso o a pagare prestazioni private. La legge è nata proprio per evitare tutto questo”.
Le associazioni promotrici hanno già inviato una richiesta formale alla Regione affinché rettifichi la delibera e reinserisca Siena e le altre zone escluse nella sperimentazione. “Non ci fermeremo – conclude Fiori – finché la continuità assistenziale pediatrica non sarà garantita davvero a tutte le famiglie toscane”.