Tende pro Palestina, nel pomeriggio gli studenti in conclave scelgono se proseguire l’occupazione

Il tira e molla continua: se i rettori dei due atenei cittadini declinano le proposte di incontro degli studenti del Comitato per la Palestina, questi ultimi chiedono ancora un faccia a faccia.

La situazione è congelata e tra le parti resta in piedi quello che sembra proprio uno stallo alla messicana, con le possibilità di dialogo ridotte al lumicino. Con questi presupposti si è svolta oggi la terza giornata di occupazione all’esterno del polo Mattioli dell’Università di Siena.

Oltre trenta i ragazzi che sono rimasti a dormire nelle dieci tende posizionate nel piazzale esterno della struttura. La loro richiesta era stata quella di poter incontrare Roberto Di Pietra e Tomaso Montanari in questo mercoledì 15 maggio, giorno in cui si ricorda la Nakba, l’esodo palestinese del 1948.

Ma sono invece arrivati due “no” e quello di Montanari è stato roboante. “Le nostre posizioni restano le stesse – ha osservato Samuele Picchianti, membro del Comitato -: la condanna di quanto sta accadendo a Gaza, lo stop alle collaborazioni con Israele, maggiore sostegno al popolo palestinese. Quanto abbiamo detto è chiaro e la nostra mobilitazione è pacifica. Vogliamo incontrare i rettori anche se loro non lo vogliono fare. Stiamo attendendo”.

Nel pomeriggio è in programma un’assemblea, a cui è invitata tutta la comunità accademica, che dovrà fare una scelta importante: decidere se proseguire con il presidio oppure scioglierlo.  Stamani non c’erano solo ragazzi tra i presenti ma anche adulti, persone comuni che sono venute ad appoggiare la protesta.

Una di loro è l’educatrice Costanza Pannini che ha portato con se’ il figlio di poco più di un anno. “Credo che proprio perché sono una madre, ma anche per altri motivi, debba essere qui per dare il mio sostegno ad un movimento che sostiene una causa giusta e umanitaria – le sue parole -. Quanto sta accedendo qui deve coinvolgere tutti, soprattutto gli adulti”.