Ancora intemperanze e atti incivili da parte dei tifosi, che non sono venuti a contatto, presso l’area di servizio Montepulciano sull’A1, solo grazie al tempestivo intervento della Polizia di Stato.
In linea con le direttive generali del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, che prevedono servizi specifici di monitoraggio e controllo, con stretto scambio d’informazioni tra i diversi uffici di polizia interessati, lungo gli itinerari autostradali e non, oltre che ai punti di partenza e di arrivo delle diverse tifoserie, per le trasferte in tutta Italia, è stato predisposto dal questore di Siena Maurizio Piccolotti un apposito servizio nell’area Montepulciano Est dell’Autostrada del Sole.
Gli equipaggi del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Chiusi- Chianciano Terme, non si sono fatti quindi sorprendere dal concomitante passaggio, intorno alle 5.00 della notte appena trascorsa, dei supporters milanisti, circa un centinaio, di rientro da Crotone dove la squadra rossonera aveva giocato alle 15.00, e di quelli napoletani, una quindicina, che stavano tornando nella città partenopea, dopo la partita disputata a Milano, alle 20.45, contro l’Inter.
Alle 5.10 circa mentre i tifosi del Napoli, che viaggiavano a bordo di mezzi propri e un minivan, stavano risalendo sulle auto, dopo un breve ristoro al bar, per riprendere il viaggio e venivano in quel frangente sottoposti al controllo di polizia con identificazione, un folto gruppo di ultras milanisti si è avvicinato a loro con il chiaro intento di uno scontro, senza riuscirvi.
I poliziotti hanno infatti impedito il contatto fisico frapponendosi tra le due tifoserie.
Durante il tentativo di aggressione gli ultras hanno acceso dei fumogeni e lanciato dei sassi, che hanno raggiunto gli agenti, provocando loro lievi contusioni, senza impattare sui tifosi.
A seguito dell’intervento della Polizia i milanisti sono tornati indietro e sono risaliti a bordo dei mezzi su cui viaggiavano, due pullman e due minivan, alla volta di Milano.
Acquisite le targhe dei veicoli, da parte dei poliziotti sul posto, immediatamente si è attivato lo scambio di informazioni tra le Digos delle questure di Siena e Milano e, con la preziosa collaborazione dei colleghi del COA, il gruppo è stato monitorato fino all’arrivo al casello Milano sud dell’A1.
Ad attenderli, i poliziotti della questura lombarda che li hanno tutti identificati.
Intanto proseguono le indagini da parte della Digos di Siena, in stretto raccordo con quella milanese, per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto, anche attraverso il vaglio delle immagini dell’impianto di videosorveglianza dell’Area di Servizio Montepulciano, oltre che delle testimonianze raccolte, ai fini della valutazione di profili penali a carico degli ultras, nonché amministrativi per la successiva emissione dei DASPO da parte del Questore.
Gli agenti del Commissariato di Chiusi rimasti contusi hanno riportato 7 giorni di prognosi ciascuno, fortunatamente senza complicazioni.
Forte preoccupazione è stata espressa dal sindacato Ugl di polizia, attraverso la voce del coordinatore Mauro Marruganti che esprime “la massima solidarietà ai due amici e colleghi che sono rimasti feriti a seguito degli scontri tra due opposte pseudo tifoserie di calcio.
Si tratta dell’ennesimo episodio che evidenzia gravi errori di valutazione nella gestione dell’ordine e della sicurezza in questa provincia, con due soli agenti impiegati a fronteggiare oltre 100 facinorosi che non hanno esitato esplodere fumogeni e lanciare grosse pietre nei confronti di chi, in grave disparità di forze, stava tutelando la sicurezza di tutti.
Ad un prezzo troppo alto pagato ancora una volta da due poliziotti corrisponde un’assoluta assenza delle istituzioni, delle Autorità preposte e, in buona parte, della politica.
A fronte di un Commissariato di P.S., quello di Chiusi Chianciano Terme, con un organico ridotto all’osso e con un’età media dei suoi agenti che supera di molto i 50 anni, nessuno può ancora fare finta di niente.
Se in futuro succederanno fatti ancora più gravi, è bene che siano chiare le responsabilità di ognuno e tra i compiti fondamentali del Sindacato è proprio quello di denunciare le criticità prima che le conseguenze siano irreparabili”.