“Il tubolare che a Montepulciano ha colpito al petto e ucciso il giovanissimo operaio metalmeccanico Manuel Cavanna, peraltro per ragioni ancora oscure, ha trafitto anche tutte e tutti noi, ma nonostante l’inquietante analogia con altre morti sul lavoro non lacera l’indifferenza di parte rilevante delle istituzioni e del ceto imprenditoriale del Paese, che appaiono inescusabilmente distratte e, da ultimo, inspiegabilmente silenziose – come per gli accertamenti in corso per la strage dell’Esselunga”. Inizia così il comunicato diffuso dalla Fiom Cgil di Siena che è voluta intervenire in merito alla morte del 23enne che ha scosso la comunità locale.
“È ancora una volta una morte che colpisce un lavoratore di una ditta esterna a quella che ha sede dove si è verificato il luttuoso accadimento – prosegue il sindacato -. La Fiom Cgil di Siena condanna fermamente sia l’odiosa prassi di incrementare utili a discapito della formazione e della sicurezza, sia l’omertà che palesemente avvolge simili tragici episodi, soprattutto quando sembrano coinvolte società riconducibili a notabili della politica o di qualche lobby, mentre si piange un’altra vittima di questa strage che (se non voluta) è certamente male osteggiata”.