Il futuro dell’agricoltura sociale si discute a Monteriggioni: giornata di approfondimento con la cooperativa Il Santo

Condivisione di percorsi per inserire persone disabili, detenuti o richiedenti asilo nelle realtà imprenditoriali e scambi di esperienze per rafforzare l’agricoltura sociale.

Questi i punti dell’iniziativa che la cooperativa Il Santo ha organizzato oggi pomeriggio all’omonimo podere a Monteriggioni. La giornata, che si inserisce nell’ambito del progetto Semi Santi, è stata occasione per fare un’analisi dei risultati e per fare il punto dei futuri obiettivi.

“Con la partecipazione dei servizi sociali, della Società della Salute, delle amministrazioni locali e della vicepresidente del Consiglio regionale, Stefania Saccardi, abbiamo discusso dell’importanza di sviluppare l’agricoltura sociale in Toscana – spiega il presidente della cooperativa Piero Morini-. La vicepresidente ha sottolineato il valore delle normative regionali recenti, che mirano a sostenere realtà imprenditoriali agricole capaci di offrire inclusione, servizi sociali e riabilitazione psicosociale. L’obiettivo è creare contesti stabili per l’inserimento di soggetti fragili”.

“Abbiamo anche riflettuto su come le Società della Salute possano prendere in carico e accompagnare questi percorsi, per renderli ancora più forti e sostenibili nel temp – continua-. È stata una giornata di confronto anche con altre realtà del terzo settore: erano presenti dei ricercatori dell’Università di Roma Tre, impegnati in una ricerca sull’eco-social working, che valorizza il binomio tra lavoro ed ecologia, dimostrando come l’attenzione all’ambiente possa generare ulteriori benefici. Questo scambio ci ha permesso di confrontarci con altre esperienze, anche dal nord Italia, e di rafforzare la rete che stiamo cercando di costruire tra le realtà di agricoltura sociale, sia in provincia che in Toscana, per ampliare le collaborazioni e lo scambio di esperienze”.