Il potere di un sorso di Brunello: ogni bottiglia genera un impatto da 117 euro per Montalcino
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Ogni bottiglia di Brunello stappata a Montalcino non è solo un sorso di eccellenza: è un motore economico da 117 euro di impatto sul territorio, quattro volte il valore della bottiglia stessa. È il dato diffuso dal Consorzio del Brunello in vista del focus sull’enoturismo della 34ª edizione di Benvenuto Brunello. “Un moltiplicatore di ricchezza – sottolinea il presidente Giacomo Bartolommei – che sostiene un’intera economia locale, in un momento segnato da dazi, consumi in calo e mercati più complessi”.
Il fenomeno è sostenuto da un sistema turistico che ruota attorno al vino: 12 strutture alberghiere, tra cui tre a 5 stelle, e 180 strutture extra-alberghiere, insieme a ristoranti – due stellati – enoteche e wine bar. Nel 2024 le presenze hanno sfiorato quota 233 mila, +6,3% sull’anno precedente e quasi +30% rispetto al pre-Covid. Un trend che prosegue anche nelle prime stime 2025: da maggio ad agosto si registrano 130 mila presenze, con forte crescita da Francia, Est Europa, Cina e Regno Unito.
Domani, nella Chiesa di Sant’Agostino, il talk “Dalla vigna al mondo: enoturismo ed esperienze per il vino del futuro”, moderato da Luciano Ferraro (Corriere della Sera), vedrà la partecipazione di Bartolommei, Violante Gardini Cinelli Colombini, Roberta Ceretto, Antonio Capaldo, Danilo Guerrini e Alojz Felix Jermann. Previsti anche il sindaco Silvio Franceschelli, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, la presidente del Consiglio regionale Stefania Saccardi e le istituzioni provinciali.
L’identikit dell’enoturista conferma la vocazione internazionale di Montalcino: resta per 2,4 giorni, sceglie nell’74% dei casi strutture extra-alberghiere ed è straniero nel 71% dei soggiorni. In cinque anni, gli arrivi dagli Stati Uniti sono cresciuti del 47%, quelli dall’Est Ue dell’87% e quelli da Asia e Oceania fino al 115%. Bene anche Spagna (+108%), Polonia (+89%) e Francia (+43%). In testa, comunque, restano gli italiani (29% delle presenze), seguiti da statunitensi (21%), tedeschi (9%), brasiliani, inglesi e canadesi.