La previsione della Fp Cgil è nera: per la sigla di categoria “l’effetto dei tagli della sanità sui territori periferici e sugli ospedali medio piccoli” e gli “organici ridotti all’osso” porteranno nel 2025 al “collasso” del presidio in Valdichiana.
“Da tanto tempo assistiamo ad una sostanziale marginalità della Val di Chiana senese, e di tutte le altre zone periferiche dell’area vasta Toscana sud est, dalle strategie assunzionali – osservano dal sindacato – : una situazione figlia soprattutto dei tagli alla sanità e delle norme che limitano la spesa per il personale sanitario e che colpiscono specialmente le aree cosiddette periferiche e gli ospedali medio piccoli”.
Per Fp Cgil Siena “la scelta di tornare ai livelli di personale pre-covid è una decisione folle: significa non aver capito niente del dramma che la sanità italiana ha vissuto e retrocedere da un potenziamento che la pandemia ha rivelato come necessario ed urgente”.
Il personale, proseguono, “non ce la fa più per i carichi di lavoro eccessivi e per le carenze strutturali e se la qualità dell’assistenza rimane elevata è solo per lo spirito di servizio dei lavoratori: tuttavia più di un professionista ha già segnalato che con gli attuali carichi di lavoro è sempre più difficile garantire standard accettabili di sicurezza e di qualità delle cure e dell’assistenza – continuano -. Anche sul fronte della prevenzione delle aggressioni non ci sono passi in avanti, anzi la situazione si è aggravata ulteriormente con un de-potenziamento del personale al Pronto soccorso proprio nei punti di maggiore rischio: le segnalazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, che chiedevano almeno l’istituzione di una vigilanza notturna, non hanno ad oggi trovato riscontri concreti”.
La condizione dell’ospedale, concludono, “conferma le ragioni dello sciopero generale del 29 novembre scorso e che dovrà proseguire con ulteriori mobilitazioni se non ci sarà un cambio di rotta”.