A Pienza 54 opere di Aleardo Paolucci raccontano la vita di Enea Silvio Piccolomini, diventato Papa il 14 agosto 1458 come Pio II e autore della trasformazione del piccolo centro di Corsignano, dove era nato il 18 ottobre 1405, in quella che oggi è universalmente conosciuta come la città ideale.
Al Museo della Città è ospitata la mostra “Aleardo Paolucci, 1927-2013. Tra Pienza, Siena e Roma sulle tracce di Pio II”, a cura di Laura Bonelli.
La mostra fa parte di un progetto in tre atti, intitolato “Paesaggi dell’anima”. Le opere, che sono a Pienza, sono state infatti già esposte al Santa Maria delle Scala, e dal 23 gennaio al 2 marzo 2025 saranno visitabili nel romano palazzo Merulana, Roma. Nel piano, che si estende fino al 2027, per i 100 anni dalla nascita, sono compresi anche sviluppi internazionali.
Nelle opere, pitture e incisioni, realizzate con varie tecniche, si trovano numerosi ritratti, in prevalenza del Piccolomini, ma anche di altri personaggi, inseriti o meno in paesaggi, situazioni riprese da fatti storici o che questi ultimi evocano, e scenari contemporanei, come nelle tavole che aprono e chiudono la collezione. Lo stile di Paolucci è personale, inconfondibile, originale.
“L’opera è un affettuoso tributo alla terra d’origine, alla figura di Pio II e alle sue origini familiari, avendo cura di incorporare elementi simbolici che connettono il personale e l’universale”, spiega Laura Bonelli.
Si aggiungono i sette bozzetti proposti dell’autore per il Palio di Siena, compresi i tre prescelti per la carriera del 2 luglio in ben tre occasioni: nel 1952, nel ’53 e nel ’63.