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Salute, l’equipe dell’Asl Toscana sud est estrae un dente da un bambino di appena 20 giorni

Si tratta di un particolarissimo tipo di chirurgia odontoiatrica ed è quella che è riuscita a eseguire l’equipe dell’Asl Toscana sud est. All’ospedale La Fratta in provincia di Arezzo, infatti, il team dell’azienda è riuscita a estrarre un dente su un neonato di appena 20 giorni. L’intervento si è reso necessario proprio perché l’incisivo inferiore, già formato, stava provocando una lesione alla lingua del piccolo oltre che dolori alla madre durante l’allattamento.

“Si tratta di un evento piuttosto raro, – spiega la dottoressa Federica Rosadini, odontoiatra dell’Asl Toscana sud est –. Il piccolo, subito dopo la nascita, presentava già un dente formato che stava uscendo. L’estrazione è stata fatta a distanza di venti giorni per dargli il tempo di uscire fuori. Il dente provocava dolori sia alla madre durante l’allattamento che al bimbo a causa delle formazione di una piaga sulla lingua. L’estrazione non comporta problemi per la dentizione futura. Togliere il dente sovrannumerario era molto importante perché, essendo senza radice, era mobile e avrebbe potuto staccarsi rischiando di essere deglutito o, nella peggiore delle ipotesi, andare nelle vie respiratorie”.

“Si tratta di un caso interessante per il quale è necessario avere competenze specifiche, trattandosi di un neonato di 20 giorni – chiarisce la dottoressa Alessandra Romagnoli, direttrice Rete odontoiatrica Asl Toscana sud est -. Questo tipo di intervento è stato possibile grazie alla presenza in azienda di un medico specialista in anestesia pediatrica, la dottoressa Cristina Navarra, che ha permesso di creare proprio un percorso di cura dedicato per i piccoli di età inferiore ai 3 anni. Un servizio di eccellenza che l’Azienda svolge dal 2021. Tale possibilità evita la centralizzazione dei piccoli all’ospedale Meyer, con minore disagio per loro e i loro genitori”.

“L’anestesia su paziente neonatale richiede attenzioni particolari e una formazione ultraspecialistica, – spiega la Navarra, direttrice Uosd Anestesia e rianimazione pediatrica -. La nostra équipe è formata in ambito anestesiologico pediatrico ed è ‘itinerante’, ovvero fornisce prestazioni in tutti gli ospedali, anche in quelli di prossimità, quindi vicini al domicilio del paziente. L’intervento è durato in tutto 30 minuti. Il piccolo è rimasto in osservazione fino all’assunzione della prima poppata e successivamente dimesso. Dopo una settimana è tornato per la visita di controllo in cui abbiamo riscontrato che la ferita era in via di guarigione”. “Voglio ringraziare anche alla dottoressa Sofia Nardi, medico specialista che si occupa di anestesia sugli adulti per il supporto che ci ha offerto. Un intervento – conclude Navarra – che ha rappresentato anche un’occasione per implementare la formazione sul campo degli anestesisti che abitualmente lavorano con il paziente adulto”.

emanuele giorgi

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