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“Sì allo Stato di Palestina”: passa la mozione a Castellina in Chianti

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Anche Castellina in Chianti dice sì allo Stato di Palestina: il consiglio comunale ha infatti approvato la mozione presentata dal gruppo consiliare “Per Castellina” per il riconoscimento, definito come il primo passo verso la prospettiva “due popoli, due Stati”.

Il documento richiama i principali precedenti internazionali: dalle risoluzioni delle Nazioni Unite ai voti del Parlamento europeo, fino alle più recenti decisioni di numerosi Stati. Ricorda inoltre come molte istituzioni locali abbiano già approvato atti simili e sottolinea la necessità di un distinguo netto: “tra le responsabilità del gruppo terroristico Hamas e il popolo palestinese, così come tra le politiche del governo Netanyahu e l’intera popolazione israeliana”. Un passaggio che mira a ribadire che entrambi i popoli hanno diritto a vivere “in pace e sicurezza”.

La mozione sottolinea che la prospettiva “due popoli, due Stati” non potrà mai concretizzarsi senza il previo riconoscimento della Palestina, mentre oggi l’Italia riconosce soltanto Israele. Per questo il Consiglio comunale chiede al Governo di “riconoscere lo Stato di Palestina, di sostenere il cessate il fuoco immediato, la protezione dei civili e la liberazione degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas e lo scioglimento dell’organizzazione terroristica”, garantendo allo stesso tempo la continuità degli aiuti umanitari.

Il testo invita inoltre ad agire in sede ONU per l’ammissione della Palestina come membro a pieno titolo, a condannare “ogni piano di annessione dei Territori Palestinesi” e, in parallelo, a garantire la sicurezza e il riconoscimento dello Stato di Israele. L’Unione Europea viene chiamata ad assumere un ruolo unitario e incisivo “quale principale mediatrice di pace in Medio Oriente”.

Il documento sarà trasmesso alle massime istituzioni italiane ed europee, con l’obiettivo di riportare la pace al centro delle decisioni internazionali. Contestualmente, la giunta e il consiglio si impegnano a promuovere sul territorio, “in particolare tra le giovani generazioni, i valori di pace, democrazia, rispetto dei diritti umani e libertà dei popoli”.