Una prima assoluta al santuario ritrovato al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni e il concerto conclusivo della Serie Händel – The joy in music in San Biagio a Montepulciano: sono questi gli appuntamenti in programma martedì al 49° Cantiere Internazionale d’Arte.
Alle 19, l’area archeologica del borgo termale diviene il palcoscenico naturale per la première di “Nostos/Atmos”, melologo che coniuga musica e poesia, per attore, clarinetto e quartetto d’archi, firmato dal compositore Giovanni Scapecchi, su testi del poeta Francesco Pullia. Il lavoro, commissionato 49° Cantiere è interpretato dall’attore Stefano de Majo, mentre la parte musicale è affidata al clarinettista Matteo Nocentini e al quartetto d’archi UmbriaEnsemble, definito dalla critica “punta di diamante” dell’attuale produzione cameristica italiana, con Angelo Cicillini e Cecilia Rossi (violino), Luca Ranieri (viola), Maria Cecilia Berioli (violoncello). Ispirandosi al filosofo e autore antifascista Aldo Capitini, lo spettacolo vuole esortare alla convivenza pacifica, senza alcuna divisione di specie, tutti gli esseri, come succedeva tra popoli differenti proprio in epoca etrusco-romana sul sito termale di San Casciano dei Bagni.
“Noi esseri umani – sostengono gli autori – siamo da sempre in continua migrazione e non solo per motivi economico-sociali. La sabbia brucia i nostri passi, le onde del mare sono solcate da speranze a volte tragicamente eluse, ma non desistiamo. Non saranno deserti e naufragi a trattenerci. Nel Nostos/Atmos è racchiuso il nostro destino, la nostra sfida alla rassegnazione e alla morte, il nostro accenderci come fiamma”.
Alle 21.30 si torna invece nel monumentale tempio di San Biagio per l’episodio che completa la Serie Händel. Gli organici musicali formato da Orchestra Poliziana, Corale Poliziana, Corale Le Grazie, con Adriano Falcioni all’organo solista, saranno diretti da Alessio Tiezzi. Dal repertorio di Georg Friedrich Händel, saranno eseguiti Concerti n. 4, 5 e 6 dell’opera 4 per organo e orchestra, a cui viene qui attribuito un ruolo centrale: tali composizioni erano infatti considerate come intermezzi negli oratori di epoca settecentesca, mentre in questo assumono una centralità nel
programma musicale, la cui struttura annovera anche brani tratti da tre oratori che saranno assegnati ai gruppi corali preparati da Judy Diodato. Per stimolare la creatività contemporanea, è stata inoltre commissionata una nuova pagina al compositore Luca Macchi: Passacaille è il titolo della nuova composizione, concepita anche in questo caso alla maniera delle improvvisazioni organistiche del XVIII secolo.
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