“Stiamo da tempo ed in silenzio lavorando ad alcuni importanti investimenti italiani” tra cui “Tls, leader nello sviluppo degli anticorpi monoclonali. Ne sosterremo gli sviluppi successivi”, è la promessa che il commissario straordinario all’emergenza coronavirus e ad di Invitalia Domenico Arcuri ha fatto in un’intervista a La Repubblica ,”vogliamo essere i primi ad usare le loro dosi e soprattutto lasciare all’Italia una piattaforma di ricerca e sviluppo più competitiva di quella che abbiamo”, ha detto ancora Arcuri al giornale.
Dopo il ministro della Salute Roberto Speranza anche un altro pezzo dello stato è rimasto folgorato dalle scoperte del team di Rino Rappuoli sugli anticorpi monoclonali, ne sono stati selezionati 3 a partire da più di 4mila candidati ottenuti dal sangue di pazienti convalescenti o guariti da Covid-19, ricevuto grazie alla collaborazione con lo Spallanzani di Roma e, successivamente, con le Scotte. Qualche giorno fa per Tls fu annunciato l’arrivo 380 milioni di euro da Roma, di cui 80 in arrivo subito per finanziare le ricerche delle realtà che fanno parte dell”incubatore delle scienze della vita’. Il grosso – una cifra di 50 milioni- sarà destinata agli studi del team di Rino Rappuoli per la creazione e la produzione di un farmaco antivirus.
Sui finanziamenti a Tls è fatto molte domande il giornale La Verità: “Dopo il finanziatore dietro il vaccino un altro renziano doc sulla via del Covid”, questo il titolo dell’articolo della giornalista Camilla Conti ha ricordato i legami tra il presidente della Fondazione Tls Fabrizio Landi e Matteo Renzi, “un consigliere senese supporter renziano della prima ora” ha scritto ed ancora su Tls “un’eccellenza toscana che casualmente Renzi conosce bene”.
In periodo di campagna elettorale l’articolo de La Verità è stato subito ripreso dal consigliere comunale del Pd Bruno Valentini, “sul giornale di destra La Verità si legge oggi un attacco sguaiato a Tls, la società orgoglio di Siena e della Toscana, che sta vivendo un momento magico di sviluppo sia occupazionale che nella ricerca scientifica”, ha scritto su Facebook. ” La Verità getta fango su questa esperienza e sostiene una tesi, come dire, “complottista” che ipotizza che i finanziamenti pubblici arriveranno non tanto per il merito del progetto bensì per vicinanza politica con i vertici di Tls – ha proseguto-. Un altro esempio della campagna d’odio della destra italiana, contro le cui menzogne ed insinuazioni spero che tutti i politici senesi, di ogni parte, sappiano fare fronte. Anche per tutelare una delle poche carte che Siena si può giocare nella partita della crescita e degli investimenti strategici”.