Il gruppo di ricercatori e ricercatrici- che lavora in negli spazi di Toscana Life Sciences- e che si chiam vAMRes Lab, in questi giorni di lotta al diffondersi del coronavirus, ha avviato un progetto di ricerca per lo sviluppo di anticorpi monoclonali umani in risposta all’infezione da SARS-CoV-2, con l’intento di utilizzarli a scopo profilattico/terapeutico e come esca molecolare per la ricerca di antigeni per lo sviluppo di vaccini.”La ricerca è condotta in collaborazione con l’ospedale Spallanzani di Roma con il quale la Fondazione ha recentemente siglato un accordo quadro biennale volto allo sviluppo di anticorpi monoclonali umani che possano offrire una risposta rapida a malattie infettive emergenti. Nel caso specifico di SARS-CoV-2 l’Istituto- questo si legge in una nota-, in qualità di I.R.C.C.S. dedicato alle malattie infettive, offre il suo prezioso contributo derivante dalla possibilità di accedere a informazioni e analisi dei pazienti con infezione COVID-19 e dalla capacità di isolare, coltivare e caratterizzare l’agente patogeno”.
“Sin dalle prime settimane dell’epidemia, lo Spallanzani è stato in prima linea nell’attività di contrasto al COVID-19 – così il direttore scientifico dell’Istituto, Giuseppe Ippolito – L’accordo con Toscana Life Sciences costituisce in questo senso un passo ulteriore, permettendoci di unire la consolidata esperienza dell’Istituto nel campo dei virus emergenti con la capacità di Toscana Life Sciences di sviluppare anticorpi monoclonali da utilizzare anche contro infezioni virali. Il nostro obiettivo è sempre lo stesso: fare ricerca traslazionale, in grado di produrre risultati utilizzabili a breve termine nell’attività di cura.”
“ Come TLS ci stiamo adoperando proprio in questa direzione, con la speranza di poter unire a un gruppo di ricerca dedicato, come il vAMRes Lab, un impianto capace di produrre lotti pilota per la prova clinica nell’uomo e un numero sufficiente di dosi per un primo intervento. Si tratta di progetti per i quali è attiva una stretta collaborazione con tutti gli attori chiave del territorio, in particolare il Comune di Siena e la Fondazione Monte dei Paschi, e possibili grazie alle risorse derivanti anche da fondi della Regione Toscana- conclude Fabrizio Landi, presidente Fondazione Toscana Life Sciences” .
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