Sono aperti a partire da ieri i due bandi con contributi a fondo perduto rivolti all’economia delle neve e della montagna: uno destinato alle imprese (del commercio, della ristorazione, della ricettività turistica) dei comprensori sciistici, l’altro per maestri e scuole di sci. Le risorse saranno destinate a chi ha subito danni e riduzioni di attività per via delle misure di contenimento del covid. Complessivamente, a disposizione ci sono 4milioni e 113mila euro per le imprese e 779mila euro per maestri e scuole di sci. Sarà possibile presentare le domande fino alle 17 del 23 dicembre.
Per poter inoltrare domanda imprese e professionisti devono dimostrare una riduzione di fatturato o di corrispettivi di almeno il 20% dal 1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 rispetto all’ammontare medio del fatturato e dei corrispettivi del periodo d’imposta 2017-2018-2019. Il contributo, a fondo perduto, verrà determinato in proporzione al valore medio del fatturato da un massimo di 10mila euro ad un minimo di 2mila euro. Per chi ha avviato l’attività nella stagione 2020, non è richiesto il requisito della riduzione del fatturato o corrispettivi, il contributo riconosciuto sarà di 2mila euro.
In ogni caso il contributo concesso non potrà superare l’entità della riduzione di fatturato registrata nel periodo in esame.
Anche per maestri e scuole di sci il contributo è concesso a fondo perduto e sarà così determinato:
I ristori saranno erogati da Sviluppo Toscana, azienda a capitale regionale, che effettuerà anche l’istruttoria sulle richieste pervenute, che dovranno essere esaminate entro i trenta giorni successivi alla chiusura dell’avviso. Il bando è aperto a micro, piccole e medie imprese, ma anche ai liberi professionisti: tutti devono operare e avere almeno una sede nei comprensori sciistici toscani. Per i maestri di sci è necessario risultare iscritti, al 14 febbraio 2021, all’albo professionale regionale e le scuole dove prestano attività al registro delle imprese della Camera di commercio di zona o al repertorio economico amministrativo o essere in possesso di partita iva, avere sede operativa nel territorio regionale ed esercitare un’attività economica con codice Ateco primario 85.51. Occorre poi, ovviamente, essere in regola con i versamenti previdenziali ed assicurativi.
Complessivamente sono nove i comuni toscani interessati:
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