“Pace, bellezza e pienezza sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere in questa iniziativa”. E l’occasione per declinarli secondo l’Arcivescovo di Siena, il cardinale Augusto Paolo Lojudice, è quella dell’omonimo festival che l’Arcidiocesi e Opera Laboratori hanno organizzato dal 7 all’11 settembre.
Così queste tre parole diventano l’occasione per aprirsi alla città con una serie di incontri che non vuole coinvolgere solo gli addetti ai lavori, ma che vuole invece parlare a tutti, usando “pace, bellezza e pienezza” come uno strumento che possa permettere di ridare misura alle cose e favorire il dialogo tra le persone.
L’argomento sarà affrontato nel modo più ampio possibile attraverso relatori che cercheranno di darne un respiro trasversale.
Quattro gli appuntamenti delle serate in Piazza Duomo (qui il calendario completo): il 7 settembre parlerà Padre Bernardo Gianni; il giorno successivo tocca al docente della Normale di Pisa Francesco Caglioti; poi la conferenza di Andrea Riccardi della Comunità di Sant’Egidio; chiude, sabato 10 settembre, lo scrittore Johnny Dotti. “Abbiamo penato di chiedere a personaggi autorevoli del mondo della cultura e della spiritualità di ragionare con noi per comprendere al meglio il nostro essere figli di Dio sul pianeta terra”, sottolinea Lojudice.
Farà da cornice agli incontri lo stupendo patrimonio del Complesso monumentale del Duomo, che con le sue meraviglie dà l’occasione per approfondire il rapporto tra arte e spirito. Ad introdurre le serate saranno lo stesso Lojudice e Giovanni Minnucci, Rettore dell’Opera della Metropolitana di Siena.
“La pace -aggiunge l’arcivescovo – è tema di grande attualità che dobbiamo cercare tutti insieme. Gli eventi bellici degli ultimi mesi, in primis la guerra in Ucraina, ci fanno capire che siamo tutti sulla stessa barca e che ogni atto di violenza in punto del mondo si riflette inevitabilmente in ogni angolo del pianeta”.
Dopo c’è la bellezza, “quella -spiega Lojudice – del nostro pianeta sempre più in percolo, minacciata da un uso insensato delle risorse e delle materie prime. E’ arrivato il momento di comprendere insieme quale sia la strada d percorrere prima che sia troppo tardi. La guerra si combatte anche grazie ad un’equa distribuzione dei beni primari e rispettando la terra nei suoi millenari equilibri”.
Infine la pienezza con “la ricerca di una consapevolezza comune di essere un unica grande famiglia che vive sul pianeta terra e che ogni nostro singolo atto è legato indissolubilmente a quello di chi ci vive accanto. Non possiamo pensare di esser soli, ma occorre ragionare come una grande famiglia, quella umana”, conclude il cardinale
Marco Crimi