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Tre interessati, zero dettagli: punti interrogativi sul dopo Beko, i sindacati chiedono chiarezza

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Al Ministero delle Imprese, il dopo Beko resta un rebus irrisolto. Il nuovo tavolo romano, atteso per fare luce sui tre possibili reindustrializzatori dell’area di viale Toselli, si è chiuso senza rivelazioni decisive. Le sigle sindacali, presenti insieme alle istituzioni locali, parlano di un incontro che lascia più domande che risposte.

Daniela Miniero (Fiom Cgil Siena) non usa mezzi termini: “L’incontro è stato abbastanza deludente perché non hanno portato elementi nuovi. Hanno ribadito che ci sono tre soggetti industriali interessati, ma né sull’area né sull’identità ci sono novità. È un disattendere l’Accordo Quadro, che prevedeva il coinvolgimento delle parti sociali nella conoscenza dei soggetti interessati”.

Più costruttiva ma altrettanto chiara la posizione della Fim Cisl, con Giuseppe Cesarano: “Ci hanno confermato che tre soggetti industriali hanno presentato un interesse per il sito. È fondamentale che nei primi tre mesi del 2026 ci sia chiarezza. Il settore non va bene, ma questa può essere un’opportunità per il territorio di Siena”. E aggiunge: “Siamo qui con tutte le istituzioni per fare la nostra parte affinché l’accordo vada a compimento”.

La Uilm Uil, con Massimo Martini, mette l’accento sulla solidità dell’investitore: “Il settore domestico è in difficoltà. Abbiamo chiesto all’azienda di impegnarsi nella reindustrializzazione e vogliamo essere parte attiva del percorso. Serve un’azienda forte, capace di investire su Siena. Ci sono tre interessamenti, ma ribadiamo che vogliamo un soggetto solido per dare lavoro ai nostri occupati e rispetto alle professionalità presenti”.

MC