Arriva da Prato una delle proposte più interessanti per il turismo di prossimità (e non solo): si chiama Tipo e vede come protagoniste le industrie tessili che hanno fatto la storia economica e sociale di questa città toscana, che resta sempre il principale distretto del tessuto a livello europeo.
Si tratta di tre fine settimana (29-30 gennaio; 26-27 febbraio; 26-27 marzo) in cui le fabbriche e le istituzioni culturali – primo fra tutti il bellissimo Museo del Tessuto – ospiteranno spettacoli, concerti, dibattiti e laboratori creativi. Definirlo “turismo industriale” rischia di essere riduttivo, visto che di solito questa etichetta si applica alla visita di ex-stabilimenti che sono stati recuperati (la cosiddetta archeologia industriale), proprio per preservare la memoria di quelle che furono aziende fondamentali per un territorio. In Italia ce ne sono tantissimi e molto spesso sono davvero splendidi, come – per fare solo un esempio – il Lanificio Marzotto di Valdagno (Vicenza) scelto come sede per l’originale programma televisivo “La fabbrica del mondo” con Marco Paolini e Telmo Pievani.
Nel caso di Tipo Prato il programma di questi tre fine settimana si annuncia davvero come una autentica miniera di suggestioni e di stimoli culturali. La formula valorizza – il sabato – lo spazio di un’azienda, mentre la domenica è dedicata ad itinerari cittadini, per far conoscere fabbriche ed altre realtà abbandonate e poi recuperate per essere messe a disposizione dei cittadini e dei turisti. Il 29 gennaio sarà l’azienda Picchi, attiva dal 1946, ad ospitare un
concerto di Elianto, mentre il giorno successivo sono in programma due appuntamenti: il primo è un tour alla scoperta dell’archeologia industriale della zona fuori Porta Santa Trinita, con partenza dagli antichi macelli, oggi sede di Officina Giovani, e visita alla sede ottocentesca del Lanificio Lucchesi, con uno straordinario archivio di campionari e tessuti, che raccontano la storia dell’intero distretto produttivo e della città; il secondo un laboratorio per famiglie con bambini da 3 a 6 anni nel Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. Poi, il 26 febbraio il Lanificio Luigi Ricceri sarà il palcoscenico per il nuovo spettacolo del giornalista e scrittore Federico Rampini dal titolo “Moriremo cinesi?”, dialogo immaginario con il presidente Xi Jinping sulla storia e l’attualità del paese più popoloso del mondo, ma che assumerà un valore tutto speciale proprio per lo straordinario impatto che la presenza della comunità cinese ha avuto su Prato.
Tutti i dettagli ed i costi dei biglietti di ingresso di Tipo si trovano sul sito internet pratoturismo.it
Roberto Guiggiani
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