Il progetto organizzativo del Tribunale e della Procura di Siena è una vera e propria rendicontazione dei risultati, dell’impegno delle due strutture e soprattutto di tutti i nuovi progetti per il periodo 2020-23 ma è anche un momento di commozione quando il procuratore Salvatore Vitello saluta a conclusione del suo intervento nel quale traccia il bilancio dell’attività.
Oggi i responsabili degli uffici giudiziari hanno infatti illustrato le scelte organizzative realizzate nel territorio senese al fine di migliorare i livelli di accessibilità e di efficienza ed efficacia di alcuni aspetti essenziali del servizio giustizia secondo quanto prevede anche la Riforma Cartabia. All’evento odierno ha partecipato anche un componente della VIIma commissione del Csm competente in tema di organizzazione degli uffici giudiziari. A parlare c’è anche stato il presidente della sezione penale Luciano Costantini e la presidente dell’ordine degli avvocati Lucia Secchi Tarugi. Hanno chiuso la giornata le parole del procuratore generale e della presidente della Corte di appello di Firenze.
“Qui lascio degli amici” dice Vitello a margine del convegno mentre quando parla di fronte alla platea si dice “fiero e orgoglioso” di aver fatto parte della magistratura senese “alla quale mi accomuna la linea della ferrea applicazione delle leggi dello stato-continua-, convinti come siamo che il bene della comunità si ottiene grazie all’applicazione delle regole. Auguro a tutti di proseguire il servizio istituzionale nei confronti dei cittadini di questa città è di entrare in sintonia con la vita delle contrade e con la storia e la cultura che sono la linfa vitale di Siena”.
Vitello delinea poi gli obiettivi che dovranno essere propri del suo ufficio nella comunicazione: “Qualsiasi procuratore, che vuole assolvere in maniera corretta al suo compito, deve intervenire per tutelare l’immagine di indipendenza, di imparzialità e correttezza dell’ufficio”, ed ancora, rivolgendosi ai giornalisti presenti, Vitello lancia un monito: “la scelta e le modalità informative vengono formulate secondo la correttezza, l’efficacia e la parità di trattamento nei confronti della stampa perché non ci possono essere persone a cui si passano sottobanco informazioni che invece devono eguali per tutti”.
Due delle novità che riguardano vengono ricordate dal procuratore durante il suo intervento: “occorre valorizzare la magistratura ordinaria, abbiamo creato quindi un ufficio che si chiama “affari semplici” dove i reati di competenza del giudice di pace vengono gestiti da magistrati ordinari con il coordinamento dei togati; abbiamo anche creato un gruppo che si occupa delle misure di prevenzione-dice-, uno strumento che può essere usato contro chi delinque reiteratamente. Bisogna avere quindi magistrati specializzati”.
Il bilancio dell’attività del Tribunale e i nuovi obiettivi
I bilanci dell’attività del Tribunale e della Procura vengono delineati attraverso due slide che vengono mostrate durante il convegno. In particolare, quando si parla del Tribunale, si legge che: per il settore civile si registra un “trend positivo” per quanto riguarda il settore lavoro-previdenza; il settore civile ordinario “manifesta una decisa riduzione delle pendenze ultratriennali e ultradecennali”; appare in sofferenza il settore delle esecuzioni mobiliari che, insieme al settore fallimentare, sembra avere una certa difficoltà nello smaltimento dell’arretrato; “Lievemente più critica appare la situazione delle esecuzioni immobiliari in quanto caratterizzata da un elevato numero di pendenze finali ed ultratriennali”, si legge nelle slide. Per quanto riguarda la parte penale invece viene segnalata una situazione soddisfacente con una netta diminuzione delle pendenze dell’ufficio Gip. Diminuiscono anche le pendenze del Collegio e del dibattimento monocratico. Otto gli obiettivi che vengono fissati al fine del “miglioramento dell’efficienza per il nuovo triennio”: si passa dalla stipula di convenzioni stipulate con le facoltà universitarie allo sfruttare le opportunità offerte dalla tecnologia allo sviluppo di una collaborazione tra categorie diverse (magistrati, Università, avvocati, cancellieri etc..). La premessa fondamentale è però che gli obiettivi di rendimento devono essere calibrati in base alle risorse umane disponibili. “Le criticità permangono nella vacanza del personale amministrativo – sottolinea il presidente del Tribunale Roberto Carrelli Palombi -. C’è bisogno di dipendenti e speriamo che in questa nuova stagione della giustizia possano esserci risorse anche per Siena”.
L’attività della Procura
La scopertura del personale viene anche evidenziata dalla Procura aggiungendo che questa è aumentata e si è aggravata anche per la progressione dei pensionamenti. Il personale cessato nel tempo “non è stato sostituito”, viene scritto nelle slide del convegno, ed i vuoti hanno reso più gravoso il servizio. “Deve essere riconosciuta la positiva azione di recupero del Ministero della Giustizia, che ha portato, in questi giorni, all’assunzione in servizio di tre cancellieri ed ha così rinforzato in modo significativo l’organico del personale amministrativo, con un apporto di risorse qualificate e professionalmente attrezzate”. Tra i dati di rilievo c’è quello dei tempi di definizione dei procedimenti: la durata media dei procedimenti si assesta a 193 giorni, un numero inferiore ai 259 dello scorso anno e ai 292 di due anni fa. “Tra gli obiettivi fondamentali per la credibilità della giustizia c’è la necessità di assicurare decisioni tempestive. Abbiamo cercato di farlo e ci siamo riusciti ma dobbiamo comunque migliorare”, dice Vitello. I tempi della giustizia costituiscono gli obiettivi principali della Procura che intende “ridurre i tempi delle indagini” e “rendere maggiormente efficace l’attività di indagine, avendo come parametro il livello di prove richiesto dal giudice del dibattimento”. Due punti che “si inseriscono e confluiscono nel percorso di avvicinamento alla regola costituzionale della durata ragionevole, da coniugare con la finalità propria del processo penale, rappresentata dal perseguimento della verità storica dei fatti”.
Katiuscia Vaselli
Marco Crimi