Dopo la grande operazione dei Carabinieri di Siena che ha condotto in carcere o agli arresti domiciliari, anche per associazione per delinquere e ricettazione, 12 truffatori provenienti dalla città di Napoli(leggi qui), qualcun altro in maniera molto meno sistematica e organizzata prosegue nel prendere di mira anziani in varie regioni d’Italia. È il caso della bella ragazza che asserendo di voler offrire sesso, abbraccia il malcapitato di turno sfilandogli orologio o catenina d’oro. Questi fenomeni si verificano a ondate e certamente, la truffatrice solitaria va alternando le aree ove colpire, così da rendere più difficili le investigazioni. I Carabinieri l’hanno fermata e fotosegnalata ad aprile, la conoscono perfettamente e l’hanno denunciata più volte. I nostri anziani non s’aspettano che qualcuno se la possa prendere proprio con loro e dobbiamo metterli in allarme. Certo la loro disponibilità a parlare con chiunque deriva da un’educazione di base che li conduce in quella direzione e talvolta da un senso di solitudine che interviene comunque con l’andare degli anni, perché tanti amici non ci sono più, perché figli e nipoti hanno una loro vita che prevale su qualunque altra esigenza. Da tempo i Carabinieri della Provincia di Siena vanno effettuando conferenze sul tema, spiegando tecniche e modus operandi adottati dai truffatori. In realtà la questione è semplice e intuitiva: non ci si deve fidare di nessuno. Probabilmente a suo tempo i nonni derubati l’hanno spiegato a figli e nipoti ma ora a cascarci sono loro, forse perché col tempo si ritorna un po’ bambini. Ora c’è una bella ragazza che avvicina uomini anziani fingendo di essere da loro attratta, ma è una simulazione truffaldina. Sicuramente c’è il tempo per chiamare vicini, familiari, amici e magari, anzi soprattutto, i Carabinieri. Esiste un numero di emergenza al quale qualcuno deve rispondere giorno e notte ed è il 112. A chiamarlo non si disturba mai. Anzi i Carabinieri saranno ben felici di rispondere e dare delle indicazioni, recriminando anzi assai spesso sul fatto che nessuno si sia preso la briga di metterli in allarme per tempo. Se poi si è trattato di un falso allarme sarà solo l’ennesimo, pazienza. Occorre dunque che ognuno sensibilizzi i propri anziani, li metta in allarme perché il pericolo di truffe è reale e non ci si può fidare di nessuno. Al minimo dubbio debbono chiedere ausilio senza pensare di poter essere compatiti per questo, lo devono fare. Anche gli organi di informazione hanno fornito e stanno fornendo un grande contributo del quale si sono raccolti e si raccoglieranno i frutti in termini di attenzione collettiva. La truffatrice poi andrà in carcere, è solo questione di tempo.